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Giro d’Italia, Giro di Francia e GIRO di …Affari

Editoriale / 115

Giro d’Italia, Giro di Francia e GIRO di …Affari

                                                                                                                                di Pierluigi Palmieri

 Dopo il Giro D’Italia, conclusosi ai Fori Imperiali il 28 maggio scorso con la vittoria di Primoz Roglic,  sto seguendo il Tour de France,   che già nel corso della  prima settimana ( mentre scrivo è in partenza la nona tappa delle 23 previste per arrivare a Parigi) ha offerto spunti di forte interesse sia per l’alternanza in testa alla classifica generale dei favoriti della vigilia e per la spettacolarità delle volate, sia per la velocità media fatta registrare dai partecipanti anche nelle combattutissime tappe di montagna.

Sentire dalla voce dei cronisti che i corridori in pianura pedalano a 60/70 Km/h e che in discesa toccano punte che sfiorano i 100 Km/h non solo crea incredulità ma meraviglia chi, come chi scrive, sa che la sua Lambretta 125D (1953) accelerando “a manetta” non riesce a superare i 75 km/h.

Non a caso molto spesso i commentatori parlando dei singoli atleti riferiscono che sono in possesso di “motori” molto potenti. Insomma i ciclisti professionisti sono dei fenomeni a cui la tecnologia attuale offre un supporto determinante con materiali che permettono di sfruttare al meglio ogni goccia di energia muscolare. Ma anche Gino Bartali e Fausto Coppi, i campionissimi rivali avevano dei “motori super” e, erano supportati, dalla tecnologia che però (tutto è relativo) era assolutamente irrilevante rispetto a quella attuale che si basa sulle esperienze dell’uomo nello spazio e su una computeristica che alla loro epoca non era immaginabile.

 La riflessione di oggi però deriva dalla notizia data nel corso di una  diretta Rai dal commentatore tecnico Stefano Garzelli: “…per un giovane appena maggiorenne, che non ha ancora vinto nulla, il procuratore ha chiesto un ingaggio annuale di due milioni di euro..” !?!.  Il discorso è venuto fuori quando Garzelli ed il telecronista Rizzato hanno commentato la presenza nelle gare dei  professionisti  delle cosiddette squadre  “Juniores” in cui vengono inseriti, per fare esperienza, i giovani italiani, appunto, più “promettenti”. Il campione varesino, che si intende di  “Giri”, non di quelli percorsi sulle strade ( nel 2000 ha vinto il Giro d’Italia) ma, da Direttore Sportivo, anche di quelli economico-finanziari che trovano spazio dietro le quinte,    ha manifestato evidenti perplessità nei confronti di questa iniziativa. I ragazzi che riescono ad emergere si contano con le dita di una mano e per l’implacabile legge della “domanda e dell’offerta” acquisiscono un valore esorbitante rispetto alle loro reali potenzialità. Gli altri vengono tagliati fuori e spesso restano psicologicamente feriti dall’esperienza fatta vivere in maniera precoce con  la prospettiva, che alletta anche e soprattutto i genitori, del facile guadagno a scapito di una normale attività scolastica. E’ degna di nota questa coraggiosa denuncia, soprattutto perché fatta dai microfoni della Rai, servizio pubblico, e da un campione che opera a tempo pieno nel Sistema sport. Gli stessi microfoni dai quali durante le lunghissime telecronache vengono citati i vari marchi che hanno individuato nel ciclismo il principale veicolo pubblicitario per i loro prodotti. Immancabilmente e direi anche obbligatoriamente in ogni tappa  si organizza la “fuga di giornata” dove buona parte delle squadre viene rappresentata da uno o due corridori, permettendo di mostrare il logo dello sponsor a beneficio delle telecamere che, di fatto, trasmettono spot pubblicitari a ripetizione. A pochi chilometri dal traguardo la fuga,salvo rare eccezioni,  “rientra” sistematicamente, quando il gruppo ingrana la quinta e a oltre 70 all’ora riassorbe i fuggitivi ad uno ad uno. Andare in fuga solitaria o in piccoli gruppi significa bruciare energie fisiche e mentali non facilmente recuperabili nel corso di corse a tappe così lunghe. Servono quindi risorse umane sempre fresche, di qui il serbatoio degli “Juniores”, che come ha sottolineato Garzelli rischiano di essere immolati sull’altare del “dio denaro”. Bello il riferimento allo spirito degli studenti dei College americani, i quali partecipano ai campionati universitari di Basket con la consapevolezza che solo pochi di loro saranno “scelti” per la Prestigiosa NBA. Questo avviene al termine del percorso di studi universitari con la prospettiva di spendere la laurea in altri “campi” professionistici con il valore aggiunto di aver tratto dallo sport esperienze formative altrettanto fruttuose di quelle fatte sui libri e nelle aule. E’ forse utopistico pensare di ampliare la pratica del ciclismo a quanti più bambini possibile creando piste ciclabili veramente sicure e percorsi dedicati in cui allenarsi “giocando” in parallelo con la pratica scolastica e universitaria? La domanda è evidentemente retorica, ma alla risposta implicitamente positiva dovranno contribuire quei nomi inseriti tra parentesi nell’elenco, qui in calce, che non è altro che la Classifica Generale (provvisoria) del Tour de France 2023. Tenendo a mente il valore del gesto emblematico del passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali che risale al 6 luglio del 1952, quando sulle loro maglie campeggiava una sola scritta (Bartali Ursus e Coppi Bianchi) e, perché no, che Vito Taccone utilizzò il primo ingaggio pagatogli dalla sua prima squadra da professionista (Atala) per pagare una cambiale in scadenza firmata dalla madre.

1.    Jonas Vingegaard (DEN, Jumbo-Visma) 34h 10’03”

2.    Tadej Pogacar (SLO, UAE Team Emirates) +25″

3.    Jai Hindley (AUS, Bora-Hansgrohe) +1:34″

4.    Carlos Rodriguez Cano (ESP, Ineos Grenadiers) +3:30″

5.    Adam Yates (GBR, UAE Team Emirates) +3:40″

6.    Simon Yates (GBR, Team Jayco AlUla) +4:01″

7.    David Gaudu (FRA, Groupama – FDJ) +4:03″

8.    Romain Bardet (FRA, Team DSM – Firmenich) +4:43″

9.    Thomas Pidcock (GBR, Granatieri INEOS) +4:43″

10. Sepp Kuss (USA, Jumbo-Visma) +5:28″

 

 

                                                                                                                                   

 

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