HomeEditorialiENNESIMA TRAGEDIA IN AMERICA; BIMBA DI DUE ANNI SPARA ALLA MAMMA INCINTA. IN ITALIA NOVE IN CONDOTTA ALLO STUDENTE CHE SPARO’ ALLA PROF E LO STUDENTE ACCOLTELLATORE BOCCIATO RICORRE AL TAR……

ENNESIMA TRAGEDIA IN AMERICA; BIMBA DI DUE ANNI SPARA ALLA MAMMA INCINTA. IN ITALIA NOVE IN CONDOTTA ALLO STUDENTE CHE SPARO’ ALLA PROF E LO STUDENTE ACCOLTELLATORE BOCCIATO RICORRE AL TAR……

Editoriale / 113

ENNESIMA TRAGEDIA IN AMERICA; BIMBA DI DUE ANNI SPARA ALLA MAMMA INCINTA.

 IN ITALIA NOVE IN CONDOTTA ALLO STUDENTE CHE SPARO’ ALLA PROF

E LO STUDENTE ACCOLTELLATORE BOCCIATO RICORRE AL TAR……

                                                                                                                                   di Pierluigi Palmieri

«Indispensabile bocciare. Se la scuola “patteggia” è la fine»

Paolo Crepet

 

Sono stato un cacciatore, ho avuto il permesso di “portare addosso la pistola”. Per queste due cose ho sostenuto esami e dovuto dimostrare di essere in grado di maneggiare agevolmente le armi e di conoscere le regole per la loro custodia. Esiste un termine che queste regole le racchiude tutte:  “SICURA”, sostantivo quando si riferisce al meccanismo che impedisce al grilletto di funzionare, bloccandolo, aggettivo se riferito alla maniera con cui l’arma va custodita. “Tenere sottochiave  in luogo sicuro e, se carica, con la sicura innescata!”. E’ il primo comandamento per chi possiede, a qualsiasi titolo, un arma da fuoco. “Tenere lontano dalla portata dei bambini” lo si legge anche su ogni “bugiardino” inserito nelle confezioni di medicinali di qualsiasi tipo.

Tenere una “Calibro nove”,  o ventidue che sia, alla portata di un bambino di due anni senza sicura significa giocare alla “roulette russa” con se stessi e con il bambino. Ecco allora che dagli Stati Uniti la cronaca più recente ci propina l’ennesimo pugno nello stomaco:Ohio, bimbo di 2 anni spara e uccide la mamma incinta”. La dinamica di quello che,  per i motivi citati in premessa,  non riesco a definire “incidente”, è stata riferita  dalla vittima alla polizia poco prima che lei ed piccolo che portava in grembo cessassero di vivere.   “Mentre lei stava facendo il bucato” – è riuscita a raccontare la 31enne Laura Ilg –  “il bimbo era riuscito a entrare nella camera da letto dei genitori, solitamente chiusa a chiave, , e aveva iniziato a giocare con la pistola”. Lo sgomento sale a mille quando si va a leggere che durante il sopralluogo,  la polizia ha trovato anche un’altra pistola da 9 mm sul comodino e altre due armi da fuoco cariche. La metafora della “roulette” cade perché qui sussiste il 100% di probabilità che il grilletto trovi un proiettile in canna, Purtroppo il ditino del bimbo è riuscito a premere il grilletto, che nelle armi automatiche è estremamente sensibile, ma né l’immancabile “rinculo” dell’arma né l’assenza di “mira”, hanno evitato che, mentre lui “giocava” la mamma venisse colpita in una parte vitale.

Sgomento nello sgomento: sempre in USA solo un giorno prima della tragedia  nella Contea di Jackson (Kentucky) “un bambino di 5 anni viene ucciso accidentalmente dal fratellino di due anni più grande”. Episodio molto simile a quello accaduto n una casa di River Grove, sobborgo di Chicago: “Una bambina di soli 4 anni è morta in casa sua dopo essere stata raggiunta da colpi di arma da fuoco sparati accidentalmente dal fratello, un minore che ha trovato e usato a pistola che il padre teneva nell’abitazione di famiglia”.

Se il primo episodio non può essere considerato un incidente è improprio definire questi ultimi degli  “accidenti”. Siamo di fronte a padri e madri che divengono  le prime vittime, dirette e indirette, della loro inconcepibile leggerezza nella tenuta delle armi. Il risultato è una strage perché anche la vita dei bimbi protagonisti del “gioco” viene stroncata sul nascere. Per loro viene improvvisamente meno il senso del postulato pedagogico “l’uomo gioca per tutta la vita”, Per loro la parola “gioco” avrà un significato reso amaro dal rimorso e dal vuoto lasciato da coloro che avrebbero potuto essere i loro migliori compagni di gioco per tutta la vita. L’incompiutezza delle loro capacità motorie, che  A. Gehlen considera, paradossalmente, una differenza qualitativa dei “cuccioli dell’uomo” rispetto alla gamma dei movimenti di cui dispongono quelli degli  gli animali, li ha condizionati nel maneggio improprio e maldestro di un “giocattolo” che non è tale.  Gehlen sostiene che lo sviluppo delle possibilità motorie e, aggiungo io, il controllo degli impulsi e delle pulsioni, è un compito che dura anni e va oltre l’infanzia, e in questo  il “gioco” ha un peso determinante. Giocheranno ancora i bimbi “killer”, E che dire del fatto che  lo scorso gennaio a Newport News (Virginia) un alunno di 6 anni ha aperto il fuoco in classe contro la sua insegnante di prima elementare,  Questa volta è la polizia  a dire che «non è stato un incidente», perché il bimbo avrebbe portato la pistola a scuola nel suo zainetto, prima di sparare “intenzionalmente” alla sua maestra 25enne Abigail ‘Abby’ Zwerner, durante la lezione alla Richneck Elementary School. L’insegnante, fu  ricoverata in ospedale dopo essere  riuscita a mettere in salvo i suoi studenti prima di chiedere aiuto per se stessa (“Sei un soldato Eroe” le disse il Capo della Polizia)

Fin qui le tragiche notizie dagli USA, ma le cronache italiane non sono da meno perché anche da noi l’anno scolastico appena concluso aveva “regalato” non pochi fatti di “cronaca nera”. In questa rivista l’attenzione al mondo dell’educazione è costante come testimoniano le sezioni  Educazione&Ambiente  e Scuola&Formazione e i numerosi,  Editoriali dedicati.

Posso garantire che commentare accadimenti come quello dell’accoltellamento della professoressa di Abbiategrasso e quello della diffusione sui social di un filmato in cui uno studente spara all’insegnante di scienze con una pistola a pallini è deprimente. Deprime il  pensare che le decine di articoli con le nostre critiche  costruttive, cadano nel vuoto. Ci eravamo esaltati per l’iniziativa della scuola di Ravenna che ha predisposto la nursery per consentire alla mamma di Gioele, studentessa prossima alla maturità di continuare a frequentare il Liceo artistico, e neanche una settimana dopo apprendiamo dalle cronache che lo sparatore ed il regista di Rovigo sono stati promossi con nove in condotta. Non basta, l’accoltellatore di Abbiategrasso è stato espulso dalla scuola, MA i genitori hanno delegato un avvocato per opporsi alla decisione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. Ergo: In America e in Italia la tragedia è educativa.

Come non condividere il Crepet pensiero: “Bisogna avere il coraggio di dire no e di affidarsi al buon senso”. 

 

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