
Il Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo , con sede a Palazzo Riso dopo esser stato uno dei trentatré Istituti italiani vincitori del PAC 2020, Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale della Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per la linea “Acquisizione di opere della creatività contemporanea nelle collezioni pubbliche italiane”, ha incrementato la collezione in suo possesso con le opere recentemente acquisite degli artisti Vanessa Beecroft, Shay Frisch, Regina José Galindo, Hermann Nitsch, Aldo Palazzolo, attraverso un progetto “Percorsi di memoria”, a cura di Rosaria Raffaele Addamo, che, nel prendere le mosse dall’identità e dalla missione del Museo, finalizza il proprio scopo alla costruzione di un sistema dell’arte contemporanea in grado di mettere in rete le varie realtà del territorio, e a riallacciare le fila di un percorso di selezione, acquisizione e conservazione con la costituzione del primo nucleo della collezione permanente del Museo. Sono state dunque acquisite opere di artisti di fama internazionale che hanno inoltre segnato l’attività culturale ed espositiva degli ultimi due decenni nell’isola, proprio in stretto collegamento con la collezione permanente del Museo a partire da alcuni nuclei concettuali legati al tema della memoria, della morte, del corpo inteso come energia, potenza vitale, portatore di storie e materia viva. Così intorno alle opere site specific di C.Boltanski e alle sue riflessioni sulla memoria, omaggio alle vittime anonime di tutte le guerre e delle tragedie che hanno riguardato più da vicino il territorio della città di Palermo, si sono allestiti i lavori di Hermann Nitsch che, con la sua lettura laica e catartica del mondo, evoca rituali sacrificali in grado di trasformare in bellezza ciò che è insopportabile.
In collegamento tematico e linguistico con le installazioni di Boltanski sono anche le due opere di Aldo Palazzolo che ritraggono le mummie delle Catacombe di Savoca, Messina, come ad identificare metaforicamente, per ciascuno di quei volti, una figura cristica.