Il restauro di un’opera al Rejna Sofia di Madrid ci offre l’occasione di ricordare la figura di artista di Öyvind Fahlström, considerato il fondatore del CONCRETISMO LETTERARIO. Un creativo difficilmente inquadrabile nella storia dell’arte che ha sviluppato, per dare corpo alla propria poetica, un particolare metodo concettuale dove, sia l’artista che lo spettatore, partecipano alla costruzione e decostruzione dell’opera.
I dipinti variabili sono stati una caratteristica della creazione di Fahlström, con elementi indipendenti che, fissati con dei magneti ad un supporto metallizzato, potessero essere riorganizzati dal pubblico dentro il campo visivo pre-progettato, in differenti posizioni che recuperano gli elementi compositivi, proposti dall’artista, ma ne variavano la lettura attraverso una organizzazione differente della composizione originale.