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STUDIARE CON “LA GRANDE BELLEZZA DELLO SPORT”

Editoriale / 85

STUDIARE CON “LA GRANDE BELLEZZA DELLO SPORT”

di Pierluigi Palmieri

–       “La scuola va resa amica dello sport e lo sport amico della scuola” ,

–       “La grande bellezza dello sport: educazione e cultura sportiva”

–       La scuola incontra lo sport: orientare formando e formare orientando!”

 In questi tre assunti è concentrata la riflessione di questa settimana che ha visto coinvolti Raniero Regni e il sottoscritto in quel di Sabaudia, per celebrare il riconoscimento  di Comune Europeo dello Sport 2022, alla città pontina e Andrea Abodi a Bruxelles, dove il Ministro è andato a illustrare il  ruolo che il nuovo governo intende assegnare allo sport in campo sociale, in particolare nell’educazione fisica e nell’educazione alimentare. Due modi diversi  di attenzionare lo sport a livello europeo che sembrano di buon auspicio per le giovani generazioni, soprattutto per i giovanissimi, che meritano  una  prospettiva più rosea rispetto al grigiore che avvolge l’attuale mondo della scuola. Va detto che il grigio è subentrato al buio pesto che ha visto per decenni l’attività fisica nelle scuola primaria relegata a cenerentola delle discipline, affidata a personale volenteroso ma non sufficientemente qualificato per gestire, nel periodo cruciale dello sviluppo psicofisico dei bambini, il gioco-sport che pretende  applicazione  e competenze specialistiche, come e più che nella prima e seconda adolescenza. Del convegno di Sabaudia promosso dal Panathlon International di Latina  del Presidente Giuseppe Bonifazi, dal Past Governatore Massimo Zichi e  dal locale Liceo Sportivo “Giulio Cesare”  della Dirigente Miriana Zannella, pubblichiamo nella prima pagina  di Centralmente.com il dettagliato resoconto a cura di Nadia Gigante (link: PANATHLON E SCUOLA UNITI CON “LA GRANDE BELLEZZA DELLO SPORT” – Centralmente ), mentre qui ci piace mettere in relazione quanto proposto dal ministro dello sport con le idee forza che abbiamo proposto al qualificato pubblico e alla foltissima rappresentanza di studenti.

Secondo il ministro in Italia ”. Vanno aumentate “le palestre scolastiche”, aumentate le ore per l’attività fisica, “non soltanto la quinta classe , ma a tutte  le classi della scuola primaria”, e vanno reclutati “almeno 70mila insegnanti, che escono qualificati dalle università relative all’educazione fisica”. Settantamila è un bel numero e sarebbe proprio ora che ci si decida a mettere in campo questa sorta di task force.  Non abbiamo ancora contezza delle modalità operative proposte nel dettaglio all’UE dal ministro dello Sport, nei confronti del quale personalmente  nutro  fiducia, per essermici confrontato  in una tavola rotonda sul calcio giovanile quando era presidente della Lega di Serie B, ma se il buon giorno si vede dal mattino intravvediamo qualche spiraglio all’orizzonte per la valorizzazione degli aspetti educativi dello sport. Noi a Sabaudia abbiamo ribadito principi che andiamo sostenendo da sempre a livello sia panathletico con il Progetto “La scuola incontra lo sport” sia  universitario con l’attivazione alla LUMSA del Corso di perfezionamento “Educazione e Management dello Sport” diretto da Regni, con il sottoscritto al coordinatore della didattica. Garantiamo  collaborazione a sostegno  di ogni iniziativa che vada nella giusta direzione.

Regni nel convegno su “La grande bellezza dello sport” (il titolo, ha detto richiama il film di Sorrentino ma anche lo splendore di Olimpia e quello di giovani corpi nel pieno della loro forza e delle loro abilità psicofisiche), pur non avendo ancora ascoltato Abodi, gli ha mandato un segnale forte con la sua sottile distinzione tra “educare allo sport” e “educare con lo sport”, Nel primo caso lo sport è il fine, dal perfezionamento sportivo nasce  uno sportivo migliore; educare con lo sport vuol dire che l’essere umano è lo scopo. Lo sport diventa uno dei mezzi indispensabili per crescere (assieme all’educazione formale, al viaggio, al lavoro e all’amore), un essere umano migliore. La convergenza tra “allo” e “con” sembra evidente: uno sportivo migliore è un essere umano migliore e viceversa. Tutti e due gli approcci hanno bisogno di educazione e convergono nell’essere umano.

Da parte mia, ricevuto questo  splendido “assist”  dall’accademico della Lumsa, erede designato di Fabrizio Ravaglioli, ho rilanciato l’idea della possibile costruzione di una catena interdisciplinare che potrebbe nascere da un nuovo approccio con lo sport da parte degli insegnanti di “tutte” le  discipline. Per arrivare a ciò infatti,  è d’obbligo bandire ogni pregiudizio nei confronti dello sport, soprattutto “la cattiva reputazione dello sport tra gli intellettuali, il loro fastidio e la loro indifferenza oppure oggi il loro parassitizzare lo sport” (cfrRegni). Un intellettualismo che, inevitabilmente, contagia molti  operatori scolastici, i quali, di conseguenza,  mandano in “esilio” il corpo. Se questo invece viene considerato in piena simbiosi con la mente, sarà possibile  assumere lo sport come vero paradigma di socializzazione e di formazione personale e ad svincolarci dalle sabbie mobili del pedagogismo,  che costituisce una degradazione e/o un surrogato della vera pedagogia.  Orientare formando e viceversa  e se “orientare” è una delle funzioni fondamentali dello sport che, cito ancora Regni,  che può trasformare l’inquietudine giovanile in  forza positiva.  Attraverso l’esperienza insostituibile della pratica sportiva e la testimonianza dei protagonisti dello sport, si costruiscono occasioni per conoscersi ed accettarsi per quello che si è e per tirare fuori il meglio di sé, per conoscere i propri limiti ma anche le proprie potenzialità.

 In sintesi per formare la persona. Lo  sport ha la sua letteratura, la sua storia, la sua geografia, la sua fisica, la sua geometria  e soprattutto la sua filosofia. E’ cultura. Studiare “con” lo sport  significa disporre di un catalizzatore per superare qualsivoglia ostacolo alla crescita culturale dei singoli e della collettività. Questa affermazione dovrebbe essere ben stampata nella mente di quei settantamila che, ce lo auspichiamo di cuore, oltre ad insegnare le attività motorie assumeranno le vesti di ambasciatori dello sport come fattore di interdisciplinarietà, Troveranno allora spazio anche iniziative come quella del “Premio Bruno Zauli” promosso dal Panathlon Lazio  del Governatore Cesare Sagrestani, per ricordare il . Segretario generale del CONI che, come ebbe a dire Giovanni Malagò, con il grandissimo  Giulio Onesti inventò la formula vincente che ha costruito lo sport in Italia. 

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