Le Iene “Mecenate”: liberiamo il professore poeta dal cuore d’oro!

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Editoriale / 83

Le Iene “Mecenate”: liberiamo il professore poeta dal cuore d’oro!

di Pierluigi Palmieri

 

Amministratore di sostegno, tutore, giudice tutelare o come lo vogliamo chiamare: nessuno può sostituirsi ad un altro nella presa di decisioni che riguardano la vita dell’altro

Un uomo che ha l’abitudine di fare del bene, che francescanamente si spoglia delle sue proprietà e che dà ospitalità agli sventurati e ai poveri, in un paese libero non può vivere in libertà, bensì,  essendo benestante ,deve essere rinchiuso in una Residenza sanitaria per essere protetto da presunti “avvoltoi” che potrebbero approfittare della sua generosità. Generosità come colpa quindi, secondo la tesi sostenuta a spada tratta da avvocati molto “altruisti” e avallata dai giudici che hanno affidato agli avvocati  il “sostegno” di Carlo Gilardi da Lecco, già professore di lettere, poeta e contadino, lucido e lungimirante novantaduenne. Questo galantuomo è considerato in questa ottica “un pericolo per la società”. Il suo ingente patrimonio potrebbe essere attaccato da presunti malintenzionati e quindi va salvaguardato proprio  per la propensione del professore alla beneficienza e alla solidarietà. Sono trascorsi già due anni da quando questo paradosso  è stato portato alla ribalta della cronaca nazionale su Italia 1 dalla seguitissima trasmissione delle Iene, che domenica scorsa ha dedicato una intera puntata a tentare di fare chiarezza sui lati oscuri della figura dell’Amministratore di sostegno. Questa figura giuridica nasce per tutelare coloro che, “a causa di una infermità fisica  o di una menomazione psichica, si trovano nell’impossibilità anche temporanea di provvedere ai propri interessi”. Nel caso specifico però ammesso e non concesso (da me) che il Signor Carlo rientri in questa casistica,  debbo confessare che, sin dal primo momento, nel seguire tutta la vicenda in televisione, mi si è ingenerato il dubbio sulla effettiva rispondenza del comportamento delle persone che si sono succedute nel ruolo di sostegno al dettato della legge, Sono andato a spulciare nei meandri della normativa per arrivare  alla conclusione che il metodo applicato al caso del nostro professore ha un difetto ab origine perché è la stessa legge istitutiva della figura dell’Amministratore di sostegno, nientepopodimeno che all’articolo 1 prescrive “di tutelare con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana (art. 1 legge 9 gennaio 2004 n. 6:[1]) . Ovviamente sono del parere che Carlo non sia privo di autonomia, ma, ammesso per assurdo che lo sia, il criterio  della “minore limitazione possibile” non sia mai stato applicato al nostro benefattore. come documentato nei numerosi servizi delle Iene e, con ulteriore dovizia di particolari, nello Speciale Inside di domenica scorsa.13 novembre (V. Carlo e gli altri quando la tutela diventa una ragnatela). Il professore ha rivendicato a gran voce di voler usufruire della sua libertà, arrivando a dichiarare che solo con le manette avrebbe acconsentito di essere portato via da casa sua, Ebbene (sarebbe più appropriato dire “emmale”) a tutt’oggi la minore limitazione possibile della capacità di agire si è tradotta nella totale impossibilità di coltivare i propri terreni e di accudire i propri animali da parte di un intellettuale che aveva fatto di queste attività la propria ragione di vita e la fonte delle sue ispirazioni letterarie. Torna alla mente di chi scrive, e il paragone non suoni irriverente, l’esaltazione del rapporto idilliaco dell’uomo con quell’ambiente descritto da  Virgilio nelle sue Bucoliche.  Il sostegno secondo la stessa legge istitutiva della figura dell’Amministratore dovrebbe essere  a titolo gratuito prevedendo un semplice “equo” indennizzo autorizzato dal Giudice. Per il Gilardi avrebbe comportato un alleggerimento del conto in banca  per decine di migliaia di euro, per spese ritenute dai vari amministratori necessarie  allo svolgimento della funzione appunto (ad esempio le varie consulenze richieste per lui) e evidentemente ritenute importanti per Carlo da loro, ma non da Carlo stesso (come la bici elettrica da 1290 euro e il furgone per il trasporto dei prodotti dei campi comprato ad un prezzo di quasi il doppio rispetto a quello individuato dall’interessato). 

La  contraddizione maggiore balza immediatamente all’occhio dell’osservatore esterno quando si scopre che la retta percepita dalla RSA dove il professore è stato collocato contro la sua volontà  ammonta a circa 3000 (tremila) euro!. I servizi delle Iene hanno ben evidenziato che con una cifra del genere ben “amministrata”, Carlo avrebbe potuto tranquillamente continuare a vivere nella sua  libertà invocata a gran voce, in una delle tante case di sua proprietà con il badante che lo accudiva da anni, o, nel caso questo fosse stato giudicato inidoneo, da altri  ritenuti più adatti. E’ stato deciso di rinchiuderlo in quella che per lui  non è certamente una “prigione dorata” per volontà di coloro che affermano di volerlo proteggere, Ma un poeta come Carlo, che pronuncia perentoriamente  il suo verso più significativo “Voglio la mia libertà” ha bisogno di protettori dello stampo di quel Mecenate che nel primo secolo avanti Cristo sosteneva i suoi “colleghi” dell’epoca, tra cui il citato Virgilio, Orazio e tanti altri. Oggi individuiamo nella trasmissione televisiva e nella sua potenza mediatica il vero Mecenate che accoglie sotto la sua ala protettiva il letterato, il poeta e il contadino, dando evidenza a tantissime altre analoghe situazioni di disagio legate all’utilizzo distorto della figura dell’Amministratore di sostegno. Nel caso di Carlo Gilardi non bastano le parole di solidarietà pronunciate a suo tempo dalla attuale Capo del Governo Giorgia Meloni. Ad evitare che Le Iene usurpino il titolo di Mecenate al neo Ministro della Cultura  Gennaro Sangiuliani, proveniente dalla TG2 della RAI, rete concorrente, il Governo deve intervenire prima ancora che la Corte di Giustizia Europea si pronunci a favore di Carlo Gilardi. Va ricordato infatti che Mecenate era considerato il vero e proprio ministro della Cultura di Ottaviano Augusto.

 Le Iene con Inside hanno fatto riferimento alla  Convenzione ONU firmata dall’Italia nel 2006 e ratificata  nel 2009 che dice ”  che non ci si può sostituire a un altro sia pure per proteggerlo se noi vogliamo bene al fragile dobbiamo aiutarlo a prendere le sue decisioni” [1]

N.B. Il link oltre che per i nostri lettori abituali è per il Ministro Sangiuliano

Le Iene presentano Inside: Carlo e gli altri, quando la tutela diventa la ragnatela – Le Iene (mediaset.it),

 

 

 

[1] La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (in inglese Convention on the Rights of Persons with Disabilities, in sigla CRPD) è un trattato internazionale finalizzato a combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani.

Depositario: Segretario generale delle Nazioni Unite

Lingue: Arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo

Firma: 13 dicembre 2006

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[1] Art. 1. 1. La presente legge ha la finalita’ di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacita’ di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.