Valore e Valori / 74
Economia&Finanza
L’INFLAZIONE AVANZA : PROTEGGIAMOCI COSI
di Mario Travaglini
La prima parte dell’anno si è chiusa con una inflazione ormai acclarata ed aggressiva che verosimilmente ci porterà velocemente ad una lunga recessione. Il conseguente scenario che si prospetta per l’autunno e l’inverno oltre a porre seri problemi di sopravvivenza per le classi a più basso reddito dovrà allertare anche tutti i risparmiatori che intendono salvaguardare il loro patrimonio, piccolo o grande che sia. Questi ultimi avranno la possibilità di testare, ammesso che non l’abbiano già fatto, i propri “consiglieri finanziari” e decidere se vale la pena rinnovare la fiducia loro conferita al momento della sottoscrizione del piano di investimento.
Parto da una sintetica analisi dei mercati, constatando quali investimenti hanno battuto l’inflazione e quali, al contrario, hanno subito perdite.
Tra i primi annovero :
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La Borsa turca (+115%)
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Il gas naturale (+96,2%)
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Il petrolio (Brent +35,3% – Wti + 32,6%)
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Il cross Usd/Jpy (+20,5%)
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Varie Borse emergenti (+20% circa)
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Le commodities agricole (+18%)
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I titoli di Stato Usa corti (+14,2%)
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Il nickel (+12,6%)
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Azioni “value” del l’indice S&P 500 (+8%) .
Tra i secondi includo :
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Le criptovalute (un vero disastro, peraltro annunziato!)
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L’argento (-25,7%)
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L’Hang Seng cinese (-23,3%)
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Il Nasdaq (-22%)
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I titoli di Stato (in media -20% circa)
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Il Dax tedesco (-19%)
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Il Ftse Mib (-17,6%)
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Il platino (-16,5%)
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Il cross Eur/Usd (-15%)
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Gli indici total bond (-12%) .
Da quanto precede deduco che, in generale, gli asset che hanno protetto meglio i risparmiatori dall’inflazione sono stati :
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I bond “inflation”
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Le Borse dei Paesi emergenti
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Le commodities
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Alcune valute (anche se questo terreno è molto scivoloso e può cambiare di volta in volta) . A questo punto la domanda che ci dobbiamo porre è la seguente : “Le quattro voci sopra esposte dopo aver dominato nella prima parte dell’anno riusciranno a proseguire la loro ascesa sino alla primavera del 2023 ? “ La questione è ben complicata per dare una risposta secca ed univoca, ma, a ben guardare, ritengo che l’industria finanziaria stia prendendo una direzione diversa, puntando ad un ritorno dell’azionario, specie se la flessione borsistica dovesse prolungarsi ancora per un mese. Ecco, allora, che un mix ragionato potrebbe essere la soluzione vincente. Cominciamo dai bond inflation. Una opportunità potrebbe essere data dal BTP Mg26 Euro (Isin IT0005415416), indicizzato all’inflazione europea; è molto volatile ma attualmente rende circa il 9%. Come hedge è un ottimo strumento. È tornato sui minimi fra 100 e 101 euro. Probabilmente scenderà sotto la pari in presenza di tassi Bce in salita. Proseguiamo con i Paesi Emergenti. Difficile ipotizzare le evoluzioni dei singoli mercati, ormai troppo numerosi e spesso in controtendenza fra loro. Meglio puntare su indici globali per attenuare eventuali scivolate di singole Borse nazionali. Tra questi segnalo Amundi Emerging Markets (Isin LU1681045370), un ETF in Euro a maggiore capitalizzazione : ultima quotazione: 4,625 euro. Al ribasso 4,44 euro. Al rialzo 4,83 euro. Passiamo ora alle azioni che meglio si comportano in un periodo di inflazione. La lista sarebbe più lunga di quanto forse non si pensi. Riguarda aziende con un marchio forte e un importante peso operativo (se non addirittura monopolistico), in grado di trasferire i costi crescenti al mercato. Essa è stata volutamente semplificata con tre titoli italiani e un certificato specifico :
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Enav : Società per azioni italiana che opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza nazionale. Ultima quotazione 4,11 euro.
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Inwit :società per azioni italiana attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche (reti wireless, tralicci per le antenne, cablaggi, parabole. Ultima quotazione 9,358 euro.
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Terna : società per azioni italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica. Ultima quotazione 7,2 euro.
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Vontobel Strategic Certificate (Isin DE000VX32Q42) . Ha come sottostante il Vontobel Inflation Influenced Index, costruito tenendo in considerazione aziende con storia robusta e un’importante quota di mercato, tale da consentire di trasmettere i costi crescenti ai consumatori. Inoltre, l’indice è basato su società attive in settori difensivi e che offrono prodotti e servizi primari. Inoltre è sceso meno dei maggiori indici europei. Quota attualmente sui 103 euro, sebbene si sia visto anche sui 95 euro. Gli scambi sono andati un po’ scemando negli ultimi tempi ma il mercato non ha forse capito il ruolo protettivo dello strumento .