di Pierluigi Palmieri
Sembrava una serata tranquilla come tutte le precedenti. Sono passate da poco le 22,00 di venerdì 9 luglio, lo storico conduttore Luca DI Nicola ha appena scaldato i motori della Premiazione della XV edizione del Premio Internazionale, i posti in platea sono tutti occupati dalle decine di premiati, dagli invitati e anche dai “portoghesi” che si sono accomodati su quelli riservati al decano del Giornalismo abruzzese Dante Capaldi, venuto appositamente da Pescara, e ai suoi accompagnatori. Ecco che il bravo presentatore chiama sul palco la premiata di turno e sale una donna che indossa un mantello di capelli ondulati e un lunghissimo scialle. Ha gli occhi spiritati ed il volto tirato.
Il Premio Internazionale D’Angiò è destinato a personalità di spicco e lei, nella testa di chi l’ha scelta, lo è nel mondo dello spettacolo. Ma alla Città che l’’ha ospitata il personaggio in questione, offre uno spettacolo di ben altro tipo . Si impadronisce del microfono e lo usa, per lanciare le sue frecce velenose prima contro la RAI accusata di creare allarmi ingiustificati sulla pandemia e poi, in maniera più pesante per sparare a zero sui vaccini
Risponde al nome di Eleonora Brigliadori. L’onorificenza, che negli anni precedenti era toccata a personaggi di ben altro calibro, sta per finire nelle mani di questa donna dalla quale ci si dovevano aspettare solo parole di ringraziamento. Al contrario senza alcun rispetto per i rappresentanti delle istituzioni che hanno sostenuto anche economicamente l’iniziativa, parlando, anzi urlando convintamente, con toni da comizio, di “ speculazione della coltivazione dei feti utilizzati per i vaccini” e di “bambini che sono stati abortiti per colpa dei vaccini”. Non nono bastati l’invito garbato di Di Nicola e quello più drastico dell’Assessore regionale Liris a far rinsavire la donna che si atteggia a “santona”. Continua ad approfittare del proscenio per urlare le proprie invettive contro le istituzioni e prova a dare forza al suo discorso cercando di sfoderare la spada di un gigantesco figurante che veste i panni di un centurione . Invasata, lancia un oscuro e presocratico anatema ai pubblico che disapprova: “Voi che fischiate fischierete dove capirete la verità”.
Fin qui la cronaca, che mi sembra restrittivodefinire patetica , ma non può mancare un commento che inevitabilmente il giornalista deve far sfociare in una proposta.
Prima riflessione: Che abisso! Mi riferisco alla differenza tra l’approccio alla pandemia della “premiata” e quello pacato e profondo del nostro R. Regni che nella rubrica “Il limite”, sembra quasi rispondere alle grida sguaiate della Brigliadori affermando che la pandemia ha rappresentato qualcosa di più e di diverso dalla terribile minaccia e tragedia sanitaria che è stata, e ha una portata mitica, Rimando ovviamente alla lettura dell’articolo del nostro filosofo, non senza aggiungere che per lui “il mito è l’effetto del grido umano di fronte all’inaspettato che diventa storia”. Da grida a grido, ecco l’abisso. Passo alla seconda riflessione che poi è anche una domanda, marcatamente retorica, che riguarda la presenza della donna nella lista dei premiati , nota sostenitrice tra l’altro del “metodo Hamer” basato sull’autoguarigione salita alla ribalta della cronaca quando fu espulsa dal Programma Pechino Express di RAI 2 per aver offeso l’inviata delle Iene Nadia Toffa, rea di essersi sottoposta alla Chemioterapia (“Chi è causa del suo mal pianga se stesso, il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza” la frase riferita alla Toffa).
Mi limito alla citazione della vicenda Brigliadori/Toffa e non vado oltre con l’analisi del “curriculum” della ormai ex Show Girl , che con un semplice click è facilmente reperibile su internet, Nel passato anche recente le edizioni del Premio d’Angiò hanno visto tra i premiati numerosi inviati delle Iene. A nessuno del Comitato è passato per la mente che nell’albo d’oro si sarebbe creata l’incompatibilità tra loro e la Brigliadori( che oggi peraltro si fa chiamare Aaron Noel) che aveva minacciato la sfortunata Iena di percosse, “sputandole in volto e strappandole i microfono dalle mani, invitandola a posizionarlo… altrove” (fonte https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/archeo-servizio-de-ldquo-iene-rdquo-ottobre-2016-cui-nadia-211211.htm .
Leggo da qualche parte che la Aaron Noel ormai vive di provocazioni e delle conseguenti polemiche, e per questo mi dispiaccio di fare indirettamente, scrivendo, il suo “gioco”, ma, come promesso, vado alla proposta:
IL COMITATO ORGANIZZATORE DEL PREMIO D’ANGIO’ ANNULLI L’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO ALLA BRIGLIADORI E CANCELLI IL SUO NOME DALL’ALBO D’ORO |