Prenderà il via il prossimo primo ottobre (con un mese di anticipo rispetto alla data consueta) la campagna antinfluenzale in Abruzzo, per la quale la Regione ha stanziato un fondo di 650mila euro destinato alle Asl. Lo ha stabilito la giunta regionale, approvando la delibera proposta dall’assessore alla Salute, Nicoletta Verì. |
Quello che si legge è il comunicato dell’assessore alla salute regione Abruzzo Nicoletta Veri sulla pagina sanità regione Abruzzo.
Prosegue l’assessore:
“Il provvedimento approvato in giunta il mese di luglio 2020 introduce una forte raccomandazione a vaccinarsi per i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni di età e per tutti i soggetti con più di 60 anni. A differenza delle precedenti stagioni, a queste fasce il vaccino sarà garantito a titolo gratuito.”
Il mio medico di famiglia già dall’inizio di settembre ha iniziato ad informare ed a raccomandarsi affinché ci vaccinassimo preannunciandoci l’avvio della vaccinazione dal 1° ottobre cosi come ci aveva assicurato l’assessore, ma in data di ieri 29 settembre 2020 i medici di base ancora non ricevevano comunicazioni ufficiali dalla regione Abruzzo né tantomeno avevano la disponibilità del vaccino antinfluenzale.
Come cittadino e come presidente del Centro Giuridico del Cittadino, chiedo che prima di fare i comunicati spot, ci si assicuri del rispetto dei tempi che si indicano, ma a tutto c’è rimedio e il partire in ritardo rispetto a quanto si era detto si può recuperare facendo una grande campagna di sensibilizzazione indirizzata ai medici di base ed alla cittadinanza perché condividiamo quanto dichiarato dall’assessore Veri il 21 luglio 2020:
“L’emergenza Covid – spiega l’assessore – ci ha imposto di accelerare i tempi rispetto al passato per quanto riguarda le vaccinazioni antinfluenzali e questo soprattutto perché, almeno nella fase iniziale, i sintomi dell’influenza sono molto simili a quelli di altre infezioni respiratorie, compreso il nuovo coronavirus Sars-Cov-2. Questo quindi rende difficile la diagnosi, con il rischio di ritardare le cure o di sottovalutare il rischio Covid. Con una copertura vaccinale anticipata, invece, la diagnosi differenziale verrebbe agevolata”.
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