HomeCalcioA tu per tu con Guglielmo Bonati (Il Delfino FP): “Il calcio ci è mancato! Ora sul format dell’Eccellenza…”

A tu per tu con Guglielmo Bonati (Il Delfino FP): “Il calcio ci è mancato! Ora sul format dell’Eccellenza…”

Il calcio abruzzese riparte, perlomeno sul banco delle trattative e sulle scrivanie dirigenziali per progettare quella che sarà, probabilmente, una delle stagioni più strane dei campionati LND.
Per parlare di passato, presente e quel futuro incerto, abbiamo contattato l’allenatore del Delfino Flacco Porto, Guglielmo Bonati, che si racconta a 360°.

“Buongiorno Federico, per me è un grande piacere rispondere alle tue tante domande, soprattutto dopo un momento in cui il calcio era passato giustamente in secondo piano, perché famiglia lavoro e salute erano le vere cose a cui pensare. Anche se senza falsa ipocrisia a noi che siamo in questo mondo dalla nascita, questo sport con tutti i suoi risvolti ci era sicuramente mancato parecchio.
I ragazzi stanno bene, in tanti sono tornati al campo in questi ultimi giorni per sostenere degli allenamenti facoltativi in pieno rispetto dei protocolli anti-covid regionali e Figc. Ovviamente alcuni per ovvie ragioni di distanza essendo fuori sede non sono potuti essere presenti, ma ci rivedremo tutti domani sera per la cena che chiuderà ufficialmente la stagione 19-20” – ha spiegato mister Bonati commentando così la stagione – “È stata una stagione impegnativa e lunga nonostante sia terminata un po’ prima del previsto. Siamo ripartiti senza alcuni giocatori importanti a luglio, perché il ciclo della promozione e della prima salvezza in Eccellenza aveva visto alcuni protagonisti dare tanto per la causa. Altri sono rimasti anche quest’anno che si sta concludendo e li voglio ringraziare per l’impegno e la dedizione totale alla causa che hanno mostrato.
È stata centrata una salvezza addirittura più larga rispetto a quella dell’anno passato in termini di distanza dalla zona a rischio e a 6 giornate dalla fine eravamo a più 5 dagli spareggi, 6 considerando gli scontri diretti a favore. Sicuramente tale risultato va in primis ascritto come sempre dico alla società, che in 7 anni di permanenza qui mi ha sempre permesso di attrarre giocatori giovani e meno giovani con la garanzia di rispetto di tutti gli impegni”.

Non mancano i ringraziamenti allo staff: “Una parola anche sullo staff intendendo per questo tutte le persone che hanno reso eccezionale anche quest’annata. Giancarmine Chiacchiaretta e Lorenzo Mastropietro che hanno curato la parte atletica, Giacomo Pietropaolo che da secondo allenatore supporta la preparazione delle gare e che dalla prossima stagione diventerà anche il nostro match analyst certificato, Emilio Tuccella e Roberto Barbetta allenatori dei portieri, Roberto D’Agresta dirigente accompagnatore, Gianfranco Serraiocco Team Manager, Leo Sfamurri Club Manager, Juri De Sanctis e Andrea Collevecchio impagabili collaboratori in campo, Federico Di Fabio Addetto Stampa, Gino Di Lorito, Cinzia Rocchi, Emanuela Fiore la nostra segreteria, Virginia Onorino la nostra super dirigente, Giancamillo ed Ercole i nostri supporti logistici al campo, Giampiero Cipollone il nostro tuttofare, Vittorio e Mattia i nostri fisioterapisti, Carlo e Giovanni i magazzinieri. Spero di non aver dimenticato nessuno. Tutte persone oggi introvabili e professionalmente di un’altra categoria.
Detto della società e dello staff, mi preme ringraziare tutti i nostri calciatori dal primo all’ultimo perche sono riusciti a coniugare risultato sportivo e socialità, obiettivi personali e interessi di squadra, professionalità e divertimento. Abbiamo avuto conferme dal gruppo storico, una splendida annata in qualcuno che ha avuto più possibilità di esprimersi rispetto al passato, e dei nuovi arrivi che reputo regali caduti dal cielo. Uno spettacolo!”.

Sul futuro: “La prossima stagione è ovviamente parallelamente già iniziata. Non voglio sbilanciarmi sulla rosa per una serie di motivi. Il nostro mercato parte sempre dalla rosa attuale che idealmente è confermata al 100%. Ovvio che in primis l’inserimento dell’under 2002 sposta gli equilibri e induce alcuni a ragionare sugli spazi che inevitabilmente si vanno a comprimere. In seguito ci sono scelte di vita personale e che quindi hanno portato qualcuno a esprimere desideri diversi. Alcune conferme di atleti già importanti e con prospettive future sicuramente rosee sono ovviamente condizionate, in quanto la Società in caso di chiamata dalla categoria superiore sarà ben felice di vedere come i suoi sforzi possano permettere a qualche ragazzo di intraprendere un percorso migliore. Al di là di tutto, riteniamo che il prossimo campionato, a prescindere dai format, sarà più competitivo di quello degli anni precedenti, per cui ci prepareremo adeguatamente e proveremo a toglierci delle soddisfazioni che in questi anni non sono mai mancate per fortuna.
Il format dell’Eccellenza? So che anche la nostra società si è espressa in merito. Io credo che non sia una decisione semplice perché deve unire una serie di esigenze e di riflessioni di merito che condivido pienamente. In primis i tempi ancor più compressi rispetto al passato. In situazioni normali (questo non lo è) a mio parere i turni infrasettimanale in Eccellenza non dovrebbero esistere in relazione a gare di campionato. E su questo argomento, intanto, spero che la prima domenica in cui sarà possibile rigiocare sia dedicata al campionato, lasciando la coppa sempre al mercoledì in modo tale che le squadre più attrezzate possano giustamente competere meglio in entrambe le manifestazioni, ovviamente in questa situazione i turni infrasettimanali potrebbero essere il male minore soprattutto se riscontrati a eventuali storture, che potrebbe provarci, ben più non raccomandabili. E per il futuro credo che sia corretto pensare di iniziare il campionato dopo Ferragosto per permettere una migliore gestione anche di recuperi e festività. Condivido anche l’eventuale volontà di premiare le società di Promozione che a causa del covid si sono viste impossibilitate a competere attraverso i Play-off per un posto in Eccellenza. Ritengo giusto pensare ad almeno un ripescaggio per salvaguardare questi interessi cosi come sono state premiate le società di Eccellenza attraverso la diminuzione delle retrocessioni rispetto al format originario. Ciò però deve avvenire nel rispetto di tutte le società di Eccellenza che hanno negli anni fatto gli stessi sacrifici per arrivare in una categoria che è davvero complicato raggiungere e soprattutto mantenere. Già oggi ritengo che il sistema delle retrocessioni sia troppo penalizzante rispetto al numero di squadre partecipanti (gli eventi della Serie D inotre acuiscono questa problematica e sono praticamente sempre a discapito delle società di Eccellenza), figuriamoci se domani si dovesse allargare il numero delle squadre partecipanti – e delle retrocessioni per ripristinare il numero a 18 l anno successivo -, impensabile toccare il numero delle squadre partecipanti per poi ridurlo dopo una sola stagione. A mio parere se si vorrà cambiare il format, il sistema premiante (Retrocessioni ma anche Promozioni in Serie D) dovrà essere congruo e prevedere delle percentuali che già il buon senso deve ritenere giuste. In ultimo mi esprimo sull’aspetto dei costi tanto caro nelle riflessioni di questo periodo che io ritengo peraltro essere collegato anche al principale aspetto del mondo dei dilettanti, ovvero la socialità. Io credo che un format che preveda eventualmente una prima fase e una seconda fase possa creare dei meccanismi fortemente distorsivi nel sistema inducendo le società a concentrare gli investimenti soprattutto se non esclusivamente nella prima fase. E del tutto legalmente si badi bene. Con riflessi sulla competitività delle squadre che il format induce a condizionare per salvare la categoria che non va probabilmente né nella direzione del contenimento dei costi, né in quella del rispetto degli impegni assunti per l’intera stagione (soprattutto in assenza di un sistema come quello della Serie D circa l’accordo economico anche nei confronti dei calciatori), che soprattutto nello sviluppo della socialità perché tempi più compressi, divisi in fasi, e con un possibile tourbillon di giocatori, renderebbe impossibile la costituzione di un gruppo e di quello spirito dilettantistico che deve portare i ragazzi delle giovanili a non interrompere il proprio percorso nello sport, anche se non diventano immediatamente professionisti. Scusami la lunghezza dell intervento ma mi hai concesso l’opportunità di esprimere un parere a cui tengo molto e invito tutte le componenti che tanto si adoperano in queste categorie a affrontare questi momenti con il massimo della lucida passione possibile”.

Nessun Commento

Inserisci un commento