Editoriale / 79
Tra Banche e “Sforaccollo”, la matematica è un’opinione: Superbonus 110= 70!,
di Pierluigi Palmieri
Non dico nulla di nuovo se affermo che quella “manna caduta dal cielo” chiamata Superbonus per l’edilizia, si è trasformata in un vero e proprio mattone tra capo e collo per chi si è avventurato nel groviglio di cavilli e di para- cavilli di cui si è andata riempiendo la procedura di accesso ai benefici. L’incentivo è stato monopolizzato da soliti furbetti del quartierino, tra i quali senza alcun dubbio doveva esserci qualche infiltrato nel Palazzo, che, ottenendo le giuste imbeccate da burocrati compiacenti, ha avuto il tempo prima ancora che il decreto meglio conosciuto come del “110 per cento” venisse approvato, di organizzare la mega truffa basata su false fatturazioni, false asseverazioni e ristrutturazioni fantasma. Un parassitismo sadico e sfacciato ha tolto oltre 5 miliardi di euro dalla disponibilità dei cittadini onesti e magari lungimiranti e disponibili a rendere le proprie case più sicure, meno dispendiose sotto il profilo energetico e anche esteticamente più apprezzabili. Eco-bonus e Sisma- bonus sono stati saccheggiati da imprenditori disonesti fatti della stessa pasta degli sciacalli che la notte del 6 aprile 2009, furono intercettati mentre gioivano alla notizia che all’Aquila c’era stato un terremoto devastante.
Ma, come al solito smascherati gli speculatori disonesti, il governo ha emanato norme più restrittive che hanno pressoché paralizzato le banche, alle quali sono state attribuite corresponsabilità in caso di illeciti commessi dai clienti cedenti il credito (mio padre ‘on Roberto napoletano doc avrebbe commentato così: “Dopp’ arrubbate, Pullecenella mettette ‘e cancielle ‘e fierro “),
Per mesi la maggior parte dei cantieri sono rimasti bloccati come pure, soprattutto a causa della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, la produzione dei materiali, i cui prezzi sono schizzati alle stelle. Legno, ferro, cemento costano tre volte di più, i pannelli fotovoltaici le pompe di calore e i pezzi speciali scarseggiano e, paradossalmente, alla ripresa, pur parziale, le imprese si sono trovate ingolfate di lavoro. A fronte di tutto ciò le regioni non hanno rivisto il preziario che prevede un “tetto” massimo rimborsabile per i materiali “stellari”. sicché gli sforamenti sono finiti sul groppone del contribuente che già deve sopportare il peso del cosiddetto “accollo” delle spese extra-bonus ( i massimali per l’eco e per il sisma per singola unità immobiliare sono fissati rispettivamente in 50.000 e 96.000 euro). Sforamenti e accollo (che con un neologismo potremmo definire “sforaccollo”) concorrono a dimostrare in maniera predominante, quanto sostengo nel titolo di questo editoriale e cioè che “la matematica è un opinione. I meccanismi perversi con i quali si perviene alla cessione del credito alle banche sono poi fattori altrettanto determinanti..
Con il Superbonus (sisma e eco) è stata garantita al contribuente la restituzione di un 10 per cento in più rispetto alle spese sostenute , con l’accredito del relativo importo in un “cassetto fiscale” presso l’Agenzia delle Entrate, la quale, di norma, dovrebbe restituire l’importo in quattro o cinque rate annuali. Di fatto però si verifica che cedendo a una banca il credito, che in maniera abbastanza appropriata avevamo definito semplicemewnte 110, questo viene abbattuto in ragione degli interessi che gli istituti di credito pretendono, come loro abitudine, per l’anticipazione del proprio denaro.
Fin qui ci sarebbe poco da dire e soprattutto da fare, ma c’è un “ma”: se la quota trattenuta dalla banca comporta un ritorno al contribuente di una somma inferiore alla spesa sostenuta per i lavori di ristrutturazione, il problema c’è Allora diamo uno sguardo alle proposte delle maggiori banche italiane per la cessione del credito del 110 per constatare che le coperture si attestano intorno all’85% del valore nominale (fonte Qui Finanza 22/10”2022). Di seguito riporto la tabella con alcuni dettagli;
– Intesa Sanpaolo l’85,45%– Poste Italiane l’85,5% e l’ 84,5% a seconda se il recupero è a 4 o 5 anni, e peraltro copre una cifra fino a un massimo di 150mila euro– BNL BNP Paribas: 86,4%– BCC Roma l’88%– Fineco:il 90,91% |
Queste cifre parlano da sole ma per completezza di esposizione facciamo un esempio abbastanza elementare per arrivare alla conclusione del mio ragionamento :
il cittadino/ contribuente per ristrutturare la sua casa ha sborsato un importo pari a “X” Posto il valore di X pari a 100, il credito maturato dal contribuente presso l’Agenzia delle Entrate non corrispondente al il 110 per cento di X bensì al 110% di quanto riconosciuto in ragione dei tetti legati ai preziari regionali ed al massimale rimborsabile citati più sopra e cioè X meno sforaccollo. E’ quest’ultimo il valore del credito cedibile, che chiamiamo “Y” su cui le banche calcolano il rimborso, sulla scorta dei dati riportati nella tabella. Considerando uno sforaccollo del 15%, , per essere ottimisti , e aggiungendolo all’aggio delle Banche (in media 15% come da tabella), arriviamo ad un percentuale di abbattimento del rimborso pari al 30% di X . Al contribuente tornano per ogni 100 la “bellezza” di 70 euro. Risultato finale dell’equazione: 110 = 70. Ergo LA MATEMATICA E’ UN’OPINIONE!.