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LA FRANCIA VUOLE SFRATTARE LO SCULTORE BRUNO LIBERATORE

Dalla parte del Consumatore/29 Consumatori

– LA FRANCIA VUOLE SFRATTARE LO SCULTORE BRUNO LIBERATORE

– Green pass: Boom di certificati malattia

1- MACRON E L’AMBASCIATA FRANCESE PRESSO LA SANTA SEDE TENTANO DI SFRATTARE L’ARTISTA DALL’IMMOBILE.A GIORNI LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA

Lo studio romano dello scultore Bruno Liberatore, al centro di una controverso caso diplomatico di sfratto da parte dei Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto, proprietari dell’immobile, potrebbe essere riconosciuto “studio d’arte” dal Mibact  e diventare così luogo di interesse culturale protetto dalla legge al pari di un’opera artistica di pregio.
Il Ministero della cultura, attraverso la Soprintendenza speciale belle arti e paesaggio di Roma, ha infatti convocato per il prossimo 25 ottobre Liberatore per un confronto sulla istanza presentata dal Codacons – che assiste legalmente lo scultore – volta a far dichiarare studio d’arte il suo atelier di Via del Vantaggio a Roma.
Si legge nella comunicazione del Ministero:
“…… questa Soprintendenza rimane in attesa di ricevere la documentazione a corredo di quanto richiesto al fine di avere elementi utili alla valutazione dell’istanza. Per chiarire, inoltre, alcuni aspetti relativi alla richiesta di avvio di procedimento di dichiarazione di interesse culturale”. Un incontro è fissato per il 25 ottobre  presso gli uffici di Via di San Michele 17.
Se sarà assegnato allo studio di Bruno Liberatore il riconoscimento di luogo di interesse culturale, sarà possibile bloccare lo sfratto avviato dal Governo Di Macron e dall’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede – spiega il Codacons – Per tale motivo presso il Tribunale di Roma,  dinanzi al giudice Alessio Liberati pende la causa legale, finalizzata a sospendere lo sfratto dell’artista in attesa della decisione del Ministero dei beni culturali.

(COMUNICATO STAMPA,  Carlo Rienzi Codacons Cronaca di Roma 20 ottobre 2021)

2-Green pass: Boom di certificati malattia nel Lazio (+26%)  si sospetta la truffa
 
“Il boom di certificati per malattia presentati dai lavoratori del Lazio dal 15 ottobre – data di ingresso delle norme sul Green pass – ad oggi, finisce al vaglio delle Procure della Repubblica di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. Il Codacons ha deciso infatti di fare chiarezza sull’abnorme crescita delle certificazioni per malattia presentate dai lavoratori della regione a far data dal 15 ottobre, numeri che potrebbero realizzare veri e propri reati, come quello di falso ideologico e truffa aggravata”. Così in una nota il Codacons. “Nel Lazio i certificati presentati lo scorso 15 ottobre, giorno di entrata in vigore delle norme sul Green Pass, sarebbero stati 9.787 contro i 7.742 del venerdì precedente, con un aumento del +26,4%, mentre il 18 ottobre, con l’avvio della prima settimana lavorativa con le nuove disposizioni, il loro numero risulterebbe pari a 19.241, con un incremento del +11,4% rispetto al lunedì precedente -si legge nella nota- Una crescita abnorme che fa sorgere il sospetto che nel Lazio molti lavoratori, non disponendo di Green pass e non volendo ricorrere al tampone, abbiano scelto di mettersi in malattia allo scopo di non recarsi al lavoro e non subire le sanzioni previste per i dipendenti pubblici e privati privi di certificazione sanitaria”. 

(Codacons Carlo Rienzi Comunicato 21 ottobre 2021-ANSA)
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