HomeCulturaartiTRA “NATURA E UTOPIA” RIUSO E FUTURO. PALAZZO BALDESCHI, PERUGIA

TRA “NATURA E UTOPIA” RIUSO E FUTURO. PALAZZO BALDESCHI, PERUGIA

Nella mostra “NATURA/UTOPIA: l’arte tra ecologia, riuso e futuro” a Palazzo Baldeschi, tredici artisti internazionali presentano opere che riflettono sui temi dell’ecologia, del riuso e del futuro dell’uomo in relazione alla natura. Curata da Marco Tonelli, la mostra rimarrà aperta fino al 3 novembre 2024.

Tra gli artisti presenti, Gianfranco Baruchello si distingue per il suo progetto “Agricola Cornelia S.p.A.” degli anni ’70 e ’80. In questa opera, Baruchello trasforma la terra stessa in un’opera d’arte, lavorandola come se fosse una tela su cui imprimere la sua visione. Questo progetto non solo sfida le convenzioni artistiche, ma esplora anche il legame profondo tra uomo e natura attraverso un intervento diretto sul paesaggio agricolo.

Ugo La Pietra esplora le contraddizioni tra natura e città attraverso l’architettura. Le sue opere riflettono sulle interazioni e le tensioni tra l’ambiente costruito e quello naturale, evidenziando come questi due mondi, apparentemente opposti, possano coesistere e arricchirsi a vicenda.

Piero Gilardi, con i suoi “tappeti natura”, trasforma sezioni di natura in quadri evocativi. Utilizzando materiali sintetici, Gilardi crea rappresentazioni realistiche di elementi naturali come rocce, piante e corsi d’acqua, che diventano opere d’arte tattili e immersive, permettendo al pubblico di “camminare” letteralmente sulla natura.

Giuseppe Penone, uno degli artisti italiani più importanti dagli anni ’60 a oggi, presenta “Struttura del tempo”. Questa opera, realizzata in bronzo, simboleggia il legame tra crescita vegetale e fusione del metallo, unendo la solidità della scultura con la vitalità organica della natura.

Davide Benati e Nicola Toffolini usano rispettivamente la pittura e il disegno per creare paesaggi naturali e mondi utopici. Benati sublima le iconografie naturali attraverso una pittura delicata e poetica, mentre Toffolini realizza disegni complessi che rappresentano paesaggi futuribili, evocando una natura rigenerata e armoniosa.

Paolo Canevari si distingue per il riuso dei materiali, con la serie “Black Pages” che presenta fogli di giornale ricoperti di olio combusto in antiche cornici dorate. Queste opere riflettono sulla trasformazione dei materiali di scarto in arte, sottolineando il potenziale nascosto nei rifiuti e la bellezza che può emergere dal degrado.

Loris Cecchini esplora l’adattamento umano e i nuovi materiali attraverso sculture innovative. Le sue opere combinano materiali insoliti e tecniche avanzate per creare strutture che riflettono la relazione tra bisogni umani e l’ambiente, spingendo i confini della scultura contemporanea.

Giuliana Cunéaz utilizza tecnologie digitali e interattive per creare ambienti immersivi. Le sue opere, che includono videoproiezioni, screen paintings, modellazione 3D e intelligenza artificiale, coinvolgono il pubblico in esperienze multisensoriali che esplorano temi ecologici e futuristici.

Dal continente africano, Gonçalo Mabunda del Mozambico realizza maschere con proiettili e armi. Questi materiali di riuso evocano totem rituali e caricature di volti antropomorfi, richiamando la sanguinosa guerra civile che devastò il suo paese e trasformando strumenti di violenza in simboli di resilienza e memoria culturale.

Pascale Marthine Tayou, dal Camerun, crea installazioni con buste di plastica colorate, trasformando il degrado in arte. Le sue opere utilizzano materiali quotidiani per creare installazioni vibranti che riflettono sulle questioni ambientali e di consumo.

La finlandese Kaarina Kaikkonen lavora con abiti di riuso, creando installazioni che raccontano storie di corpi assenti e vite passate. Le sue opere, realizzate principalmente con camicie maschili, evocano la presenza umana attraverso oggetti personali, portando con sé le memorie e i vissuti di chi li ha indossati.

Infine, Peter Campus, pioniere della video art, presenta due video che esplorano la guarigione della psiche attraverso la natura. Queste opere video rappresentano un momento particolare nella ricerca dell’artista, in cui la natura diventa un mezzo di introspezione e guarigione.

“NATURA/UTOPIA” è una mostra che, attraverso la diversità delle opere e delle visioni degli artisti, offre un’importante riflessione sul nostro rapporto con la natura e sulle possibilità di un futuro sostenibile e creativo.

L’intervista a Marco Tonelli su youtube

https://youtu.be/IIYd0jJzgo4?si=w6WLq3HxubfjtoVe

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