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Aspetti chinesiologici dello stretching (ultima parte)

Benessere / 155

di Giuseppe Mazzocco

   Il metodo CHRS (Contract-Hold-Relax-Stretch) si è sviluppato nell’ambito della ginnastica medica e sfrutta l’effetto neurofisiologico per cui, dopo una contrazione, si verifica un rilassamento più “profondo” di quello che si può ottenere con il rilassamento voluto.

   Riassumendo, le fasi sono: allungamento; contrazione isometrica del muscolo allungato; rilassamento di tre-cinque secondi; allungamento statico di venti-trenta secondi; ripetere tre o più volte tutte le fasi in sequenza.

   È molto importante, per eseguire questo tipo di stretching, avere a disposizione una resistenza sufficientemente grande da permettere la contrazione isometrica.

   La maniera di respirare riportata per la tecnica statica di Bob Anderson è valida anche per il metodo PNF. Entrambi i metodi sono efficaci, anche se, generalmente, si utilizza più il primo.

   Questo perché il PNF è molto più lungo da eseguire ed ha bisogno, per farlo correttamente, di un assistente.

   Di solito il PNF viene realizzato nei percorsi rieducativi, mentre lo statico è proprio dell’ambiente sportivo e preventivo.

   Questa terza parte del lavoro risponde, brevemente, ad altre domande come: in un piano di lavoro scolastico, quando iniziare ad insegnare lo stretching; come inserirlo nelle ore di lezione: in quale parte dell’anno ed a che ora; chi deve praticarlo e per quanto tempo; quando deve durare una seduta di stretching e ogni quando tempo ci si deve allenare; quali sono le condizioni ottimali per eseguire lo stretching; stabilire il luogo, l’abbigliamento ed il sottofondo musicale (può essere molto piacevole); come ottenere i migliori risultati con lo stretching: sensazioni e respirazione; perché lo stretching e consigli pratici per eseguirlo correttamente.

   La quarta parte è dedicata allo stretching ragionato ed applicato, per settori biomeccanici, a tutto l’apparato locomotore (dal piede alla mano, passando per tutte le principali piccole e grandi articolazioni), dopo averne ricordate le “ragioni” strutturali e le possibilità gestuali.

   Nella quinta parte, l’Autrice cambia linguaggio ed affida a quello visivo il messaggio tecnico del “come fare”.

   Un atlante iconografico di ben centosei foto, tutte significative ed accompagnate da precise didascalie di riferimento (che hanno il pregio di supportare le immagini), arricchendo il significato delle figure con dei preziosi riferimenti sulle posizioni di partenza, sui tempi esecutivi, sui ritmi dele ripetizioni e sulle localizzazioni delle azioni chinestesiche che i movimenti proposti realizzano.

   Una caratteristica delle immagini è l’ambiente che fa da sfondo. Azioni realizzate “en plein air”, sfruttando (per le azioni che le richiedono) attrezzi di fortuna ed occasionali (sedie, panche, alberi, …).

   Si può leggere la quarta parte solo guardando le immagini perché, essendo testimonianze immediate di una “corporeità intuibile”, fanno quasi “sentire” il senso chinestesico muscolare.

   Sembrano gestualità rituali; sono piene di partecipata emozione; trasmettono la precisa lentezza realizzativa ed il senso di benessere che realizzano.

   Guardando le foto con attenzione si fa, quasi, una seduta di stretching!

   L’Autrice affida alle immagini il messaggio del benessere realizzato dal rilasciamento e ricorda che l’obiettivo dello stretching non è quello di raggiungere il massimo risultato con un solo esercizio ed in una sola sessione, ma di ottenere una sempre maggiore escursione articolare con varie sedute.

Foto 6

   Per tutto questo lo stretching può essere praticato non solo negli studi di fisioterapia e rieducazione, ma anche a scuola (convenientemente inserito nelle ore di Educazione Fisica curriculari); nelle SPA e nei centri di Benessere, all’interno dei rituali, coordinato razionalmente con i massaggi; negli studi di prevenzione e correzione dei difetti del portamento; nei centri di avviamento allo sport, presentato come parte integrante dell’allenamento e spiegato a tutti i cultori del movimento spontaneo che “corrono” per le nostre strade: sarebbe bello vederli in atteggiamenti da stretching, con una esecuzione lenta e molto precisa, per raggiungere la condizione di equilibrio posturale e di benessere.

   Premio Nazionale ANATRIPSIS – Le culture manipolative, le scienze motorie e le aree pertinenti fra storia, metodologie applicative ed aspetti professionali – Edizione 1997.

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