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SENTIRSI “PARALLELI” CON FIORI, SPECIAL OLYMPICS E LAURA PAUSINI

Sport / 150

Sentirsi “paralleli” con fiori, Special Olympics e Laura Pausini

“Un bambino autistico non ti sta ignorando.

Sta semplicemente aspettando che tu entri nel suo mondo.”

di Alessandro Palazzotti

In settimana, il 2 aprile, è stata celebrata, su indicazione dell’ ONU la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. L’autismo è quella condizione enormemente eterogenea, una volta assolutamente misconosciuta, la cui diagnosi e’ in aumento costante da alcuni decenni. Negli USA nel 2020 si parlava di un caso di bambino ogni 150, nel 2016 di un caso ogni 54, nel 2020 di un caso su 36. In Italia abbiamo 1 caso ogni 77 bambini, ma anche da noi si registra un continuo aumento.

Parliamo di condizione e non di malattia, in quanto si preferisce inquadrare l’autismo come un diverso punto di vista, determinato da una situazione, non necessariamente patologica, e da un’esperienza diversa da quella vissuta dalla maggioranza della popolazione.

Caratteristiche generiche sono la tendenza all’isolamento, difficoltà ad avere relazioni sociali, piccole e grandi stereotipie, comportamenti ripetitivi, modalità espressive nulle o complicate, interessi molto limitati o monotematici. Parliamo quindi di un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che determinano delle carenze persistenti nei rapporti interpersonali e, ovviamente, nella comunicazione sociale.

Le caratteristiche della sintomatologia clinica possono essere estremamente eterogenee sia in termini di complessità che di severità e possono presentare un’espressione variabile nel tempo. Non cè cosa peggiore che fare di tutta l’erba un fascio. La tendenza è di distinguere l’autismo ad alto e basso funzionamento. Utile, come il poterlo catalogare in tre maxi categorie, ma ancora troppo semplicistico. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona. Nei maschi 4,4 volte più che nelle femmine. Inoltre, le persone nello spettro autistico molto frequentemente presentano diverse co-morbilità neurologiche, psichiatriche e mediche di cui è fondamentale tenere conto per l’organizzazione degli interventi. Da tempo il tema è diventato campo d’azione dei Terapisti di neuropsichiatria dell’età evolutiva. Per iniziare ad orientarsi e comprendere se un bambino abbia una forma di autismo ed il suo grado di rischio, può essere utilizzato il test MCHAT (Modified Checklist for Autism in Toddlers).

Le cause dell’autismo? Ancora da identificarsi con assoluta certezza. Con una certa approssimazione si ritiene possano essere genetiche, neurobiologiche e che, per mamma, feto e poi bimbo nei primi anni di vita, possano incidere fattori ambientali, esposizione a sostanze tossiche, inquinamento atmosferico. Nei paesi sviluppati sembra contribuire l’età dei genitori al momento del concepimento.

L’attività fisico-motoria è in grado di dare risultati molto positivi, anche sorprendenti. La stessa attività sportiva, se finalizzata all’obiettivo di creare un rapporto, migliorare la condizione fisico-mentale, mettere in luce capacità, gratificare e dare conferme, pone le necessarie premesse per condizioni di un’autonomia possibile e assolutamente da ricercarsi.

Special Olympics, il movimento nato più di 50 anni or sono in America per iniziativa di

 Eunice Kennedy Shriver, straordinaria sorella di John e Bob Kennedy, utilizzando da sempre lo sport come strumento per creare e mettere in luce capacità fisiche e mentali, ha acquisito e sta diffondendo un know-how che oggi sta cominciando a rispondere in modo adeguato ad esigenze tanto varie e complesse. Nelle palestre e negli impianti dove operano i Team Special Olympics sono sempre più numerosi i casi di autismo affrontati in modo positivo e che hanno ricevuto benefici una volta impensabili. E così abbiamo testimonianze come quella su Facebook di Elisa Parullo,  nel ricevere i fiori per aver conquistato medaglie ai recenti Giochi Nazionali Invernali Special Olympics al Sestriere:

“Questa foto per me rappresenta un momento di grandissima felicità.

Ho ricevuto dei fiori da parte del mio FANCLUB numero 1: la mia famiglia.

Questi fiori mi sono stati regalati dai miei parenti di montagna, dopo la vittoria ai Giochi Nazionali Invernali  nella Danza Sportiva con Special Olympics Italia.

Mi sono sentita una vera e propria Star, proprio come @laurapausini , lei famosa come cantante e io diventavo famosa come ballerina, ero incredula e felicissima. Inoltre, mi sono sentita FORTUNATA COME NON MAI a ricevere questi bellissimi fiori e a essere circondata da tanto sostegno e calore da parte della mia famiglia.

A sostenermi sono anche i miei compagni e amici di squadra che fanno il tifo e festeggiano con me ad ogni competizione.

Rispettare le persone per me significa ascoltare le loro idee e pensieri, seguire i loro suggerimenti nello sport come nella vita.

Io penso che siamo tutti uguali (paralleli come dice Laura Pausini)”

 

 

 

 

 

 

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