Scuola e Formazione / 108
Il Liceo e il riscatto delle Donne
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Il Liceo e il riscatto delle Donne
Sul finire degli anni quaranta dell’800 Goffredo Mameli provava a sostenere il riscatto delle donne auspicandone l’accesso al diritto di voto, l’autore del Canto degli Italiani a cui proprio da domani 12 febbraio 2024 la Rai dedica la serie televisiva “Il ragazzo che sognò l’italia”. Un sogno che evidentemente comprendeva anche l’obiettivo di dare alle donne italiane un ruolo di dignità e protagonismo contrastato convintamente dai decisori del suo tempo. L’opposizione durò ancora per oltre un secolo durante il quale ogni segnale in controtendenza che sembrava aprire spiragli positivi sulle proposte di donne coraggiose e lluminatev enne soffocato sul nascere. Come quello di Maria Montessori in questo campo mettendo la sua lungimiranza a disposizione delle donne invitandole ad iscriversi comunque alle liste elettorali. Voglia di riscatto testimoniata dal secolare percorso del suffragio universale che arrivò solo nel primo dopoguerra. Questo percorso fu tempestato di affermazioni da parte di politici e intellettuali che affermavano l’inferiorità del “sesso debole”. Per fortuna ai giorni nostri possiamo dire che sono in gran numero le donne che offrono la testimonianza del loro riscatto e trovano in tanti uomini il supporto intellettuale per costituire esempio ed emblema della forza femminile.
E’ successo a Roma su iniziativa del Liceo “E. Maiorana” dove la Dirigente Federica Consolini ha trovato in professori e studenti il terreno fertile per mettere sotto i riflettori proprio il “RISCATTO”. La Settimana della legalità che nel 2024 à giunta alla terza edizione ha approfondito tematiche sulle donne che hanno spaziato da Psicoterapia e sessualità all’organizzazione di centri di accoglienza, dal lavoro e l’imprenditoria al giornalismo ed è culminata con la testimonianza dell’atleta paralimpica Daniela De Rossi, a cui la madre ha salvato la vita donandole un rene, dopo anni di buio trascorsi attaccata a un macchinario per la dialisi 12 ore al giorno, restituendole la gioia di tornare a praticare il nuoto agonistico arrivando a vicere titoli a livello mondiale e a partecipare alle Paralimpiadi. La sua storia è tata raccontata insieme al padre Angelo in un libro dal titolo emblematico “La SPERANZA IN UN DONO” il cui ricavato sarà destinato anche alle Associazioni che seguono i trapiantati e dializzati. Mentre pubblichiamo a sostegno di questa finalità l’invito di Daniela sottolineiamo che sono iniziative come quest della DS che debbono avere la priorità nella programmazione scolastica perché studenti e genitori siano sostenuti nel ruolo di soggetti dell’educazione. Non a Caso il Governatore dell’Area Lazio del Panathlon International dott. Cesare Sagrestani, intervenuto nella giornata di chiusura di venerdì 9 febbraio ha concesso il patrocinio alla Settimana della Legalità del Liceo “Ettore Maiorana”
Ciao sono Daniela De Rossi, una ragazza che ora ha 19 anni. Da bambina una malattia rara mi ha danneggiato i reni. Per vivere sono stata, per due anni, attaccata al macchinario della dialisi peritoneale 12 ore al giorno, tutti i giorni. Fino al momento in cui ho avuto la possibilità di rinascere attraverso un trapianto di rene, ottenuto grazie alla donazione dell’organo da parte di mia mamma. Questo mi ha consentito di rincorrere i miei sogni sportivi culminati con la vittoria dei campionati del mondo per i trapiantati e di riprendere una vita normale. Per questo motivo ho deciso di raccontare la mia storia in un libro, per testimoniare a tutti quanto sia importante donare gli organi. Avrei piacere di omaggiare una copia del libro a chiunque faccia una donazione di cui parte sarà devoluta alle |