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ROMBI DI TUONO: UN IMMENSO PAPA’:Quella volta che Gigi Riva per amicizia fece diventare i figli calciatori per un giorno

POST 141

ROMBI DI TUONO: UN IMMENSO PAPA’

Quella volta che Gigi Riva per amicizia fece diventare i figli calciatori per un giorno

Qualcuno, in questi giorni difficili, mi ha chiesto quale fosse il mio rapporto personale con Gigi Riva. Era un rapporto bellissimo e sincero, nato oltre 50 anni fa, quando – annusandomi non senza qualche diffidenza – capì che poteva considerarmi prima un amico e poi un giornalista: categoria verso la quale aveva qualche robusta prevenzione, soprattutto dopo le mazzate che aveva ricevuto sulla sua vita privata, ma che poi – pur con una discreta selezione – aveva in buona parte… riammesso, soprattutto nel suo ruolo di team manager in azzurro.

Fu grazie a questa amicizia e a questa fiducia che, all’epoca della mia direzione del Guerin Sportivo (giornale che lui amava molto sin dai tempi di Gianni Brera) nacque questo servizio rarissimo che ora ripubblico per rendere omaggio a lui e ai suoi figli

Se solo avete afferrato (o semplicemente intuito) il senso della sua discrezione e della protezione della propria intimità, potete facilmente capire quale sia il livello di rarità di queste foto e di questo testo: foto che affidai a quello che allora era il numero uno del giornale (Guido Zucchi), e testo che affidai a un collega dalle dimensioni umane quasi irripetibili (Paolo Facchinetti che poi prese il mio posto alla direzione, quando lasciai la mia amata creatura). Un giorno del 1988, a tavola, chiesi a Gigi: “Ma è vero che i tuoi ragazzi giocano a pallone? Pensa come sarebbe bello fotografarli insieme a te vestiti da calciatori! Che ne dici?”. “Ci devo pensare” mi rispose

Mi chiamò due giorni dopo. “Per te e per il Guerino si può fare”.

Si fece! Con garbo e rispetto.

Dedico questo post a Nicola e Mauro, figli meravigliosamente degni del loro immenso Papà

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ROMBI DI TUONO: UN IMMENSO PAPA’

Quella volta che Gigi Riva per amicizia fece diventare i figli calciatori per un giorno

Qualcuno, in questi giorni difficili, mi ha chiesto quale fosse il mio rapporto personale con Gigi Riva. Era un rapporto bellissimo e sincero, nato oltre 50 anni fa, quando – annusandomi non senza qualche diffidenza – capì che poteva considerarmi prima un amico e poi un giornalista: categoria verso la quale aveva qualche robusta prevenzione, soprattutto dopo le mazzate che aveva ricevuto sulla sua vita privata, ma che poi – pur con una discreta selezione – aveva in buona parte… riammesso, soprattutto nel suo ruolo di team manager in azzurro.

Fu grazie a questa amicizia e a questa fiducia che, all’epoca della mia direzione del Guerin Sportivo (giornale che lui amava molto sin dai tempi di Gianni Brera) nacque questo servizio rarissimo che ora ripubblico per rendere omaggio a lui e ai suoi figli

Se solo avete afferrato (o semplicemente intuito) il senso della sua discrezione e della protezione della propria intimità, potete facilmente capire quale sia il livello di rarità di queste foto e di questo testo: foto che affidai a quello che allora era il numero uno del giornale (Guido Zucchi), e testo che affidai a un collega dalle dimensioni umane quasi irripetibili (Paolo Facchinetti che poi prese il mio posto alla direzione, quando lasciai la mia amata creatura). Un giorno del 1988, a tavola, chiesi a Gigi: “Ma è vero che i tuoi ragazzi giocano a pallone? Pensa come sarebbe bello fotografarli insieme a te vestiti da calciatori! Che ne dici?”. “Ci devo pensare” mi rispose

Mi chiamò due giorni dopo. “Per te e per il Guerino si può fare”.

Si fece! Con garbo e rispetto.

Dedico questo post a Nicola e Mauro, figli meravigliosamente degni del loro immenso Papà

(Marino Bartoletti – Facebook  25 gennaio 2024)

 

 

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