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Chinesiologia termale ( parte seconda)

Benessere / 115

Chinesiologia termale ( parte seconda)

di Giuseppe Mazzocco

   Per il concetto di stress, l’Autore scrive che, “da un punto di vista bio-chimico-fisiologico, gli effetti dipendono dall’aumento della secrezione di ormoni della midollare e della corticale (catecolamine e corticosteroidi) … e che le diverse condizioni di stress hanno come comune denominatore la produzione di interlentina ed altre sostanze che inducono febbre e fungono da segnali di aumentata proteolisi del muscolo scheletrico … uno stress ipertermico, come la terapia termale, dovrebbe, allora, comportare effetti di segno opposto …”.

   Dal punto di vista terapeutico, per le patologie dell’apparato locomotore in seguito a gestualità atletiche di tipo competitive, l’Autore riporta il caso di Sergey Bubka (campione del mondo di salto con l’asta) che proprio al termalismo di Abano deve il proprio ritorno sulle scene mondiali, con risultati da record, dopo una serie di traumi che aveva compromesso l’attività sportiva e dopo aver provato, senza nessun risultato, altre forme di terapie di recupero.

   La fangoterapia, la massoterapia e la chinesiologia sono i componenti tecnici della “terapia termale”, organizzata per la ripresa funzionale di atleti che hanno subito traumi sportivi o che vogliono prevenire “cadute di forma”. Il mantenimento dello stato di benessere sportivo e la prevenzione delle tecnopatie da sport, realizzati entrambi con mezzi termali, sono le note con le quali l’Autore chiude questa prima parte del lavoro.

   Il lavoro si presta ad una triplice lettura o, meglio, possono essere ricavati almeno tre diversi indirizzi tematici.

   Da un lato viene analizzato l’“habitat” termale, come sintesi di un percorso terapeutico che riesce a dosare le proprietà delle acque, dei fanghi e dei vapori termali, per prevenire e per curare molto bene delle specifiche patologie. In questo senso, molto chiare appaiono le schede dei singoli elementi e altrettanto evidenti sono il perché, il quanto ed il quando usarli. Molto chiara è, inoltre, l’attenta analisi che viene fatta delle controindicazioni del termalismo.

   Un secondo livello di lettura, invece, presenta la “manualità terapeutica”: preziosa tecnica per completare l’azione dei mezzi termali (acqua, fango e calore). La presentazione dello specifico intervento di manualità termale avviene dopo aver riportato le basi del massaggio generale; si analizzano i modi ed i tempi di un trattamento completo e li si raffronta con quello termale. È, questo, un modo di fare un trattamento manuale che deve tener conto dello stato particolare col quale “incontra” i tessuti molli; deve predisporre delle particolarità esecutive, nel rispetto della filosofia del termalismo; deve aprire una razionale ragion d’essere al movimento razionale, finalizzato al recupero di essenziali gestualità.

   È il massaggio termale che, allargando il proprio campo applicativo, fa da “padrino” alla chinesiologia, legittimandone l’uso e sposandone alcune realizzazioni tecniche, tanto da portare il movimento (passivo, prima, ed attivo, dopo) sullo stesso tavolo da lavoro.

   L’Autore conosce perfettamente il messaggio che ha voluto dare, tanto da titolare il lavoro “Chinesiologia termale”, e ne ha evidenziato tutti i diversi profili tecnici.

   La parte che dedica al concetto di massaggio, e di quello termale in particolare, si presenta con una completezza degna di un trattato sulle tecniche manuali.

   L’introduzione nasce con dei cenni storici sul massaggio e continua con le norme generali per il massaggiatore, che possono essere prese come “consigli agli addetti ai lavori”.

   Si preoccupa, l’Autore, di raccomandare al professionista di “economizzare le forze con un lavoro ritmico, abbinato ad un respiro regolare, perché la stanchezza, molto spesso, provoca manovre errate e con effetti controproducenti … non dovrà usare (il massaggiatore) forti profumi personali, né diffondere attorno odore di tabacco, alcol o alito pesante da alimenti forti (cipolla o aglio) … dovrà avere mani ben curate, unghie corte e non portare anelli, orologi o braccialetti che potrebbero creare danni da sfregamento”.

   Un mansionario professionale che dovrebbe essere sempre ricordato, per ogni tipo di trattamento termale.

   (Continua con la terza parte).

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