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MONITO DI UN GRANDE LUMINARE SULLA SANITA’ PUBBLICA TRA LUNGHE LISTE D’ATTESA E BUROCRATI DELLA SALUTE

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MONITO DI UN GRANDE LUMINARE SULLA SANITA’ PUBBLICA

TRA LUNGHE LISTE D’ATTESA E BUROCRATI DELLA SALUTE

 di Marcello Martelli

Ci sono nei fatti due cose: scienza ed opinione. La prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.”

Bernardino Masci

 “Al servizio della vita umana” (Garzanti, 1944) del grande medico abruzzese Bernardino Masci. Nel suo libro attualissimo trovo una diagnosi assolutamente vera e precisa, vergata da un illustre luminare del passato che, con visione accorta e lungimirante, ha saputo anticipare un malanno che, con la riforma Bindi del 1999, ha totalmente cambiato la figura del medico di famiglia: “Non era il frettoloso odierno professionista- sottolinea Masci-…L’uomo era per lui un tutto inscindibile del senso e del sentimento, della carne e dell’anima, di conseguenza vedeva l’infermo nella sua unità fisiologica e spirituale”. Il nostro pensiero va a tutte quelle vittime del virus, morte da sole negli ospedali e senza il conforto di un addio, mentre sono salite su di tono le polemiche sui carenti collegamenti fra cittadino, medicina di base e il Servizio Sanitario Nazionale. Visto che fra i compiti del medico di famiglia c’è anche quello di occuparsi dei pazienti in vari ambiti. Se è vero che “il vantaggio della medicina specializzata si può avere solo quando coloro che vi si dedicano assolvono più che altro il compito di coadiuvare i medici generici.” E’ sempre Bernardino Masci a ricordarlo: “Chi ha esperienza in materia, sa bene quale efficacia abbia il fattore morale anche in casi estremi, sull’animo e sul fisico stesso del paziente che creda in chi lo cura. Bisognerebbe sentire dalla viva voce di alcuni infermi, per i quali scientificamente non vi è più nulla da tentare, quanto bisogno essi abbiano del loro medico, quale sollievo provino ad averlo accanto, a sperare ancora nel suo aiuto, ad appoggiarsi al conforto che egli dà anche con la sua presenza”. Questa dura post-pandemia con le interminabili liste d’attesa, sta mostrando fino a che punto siamo sopraffatti da politici, burocrati, specialisti, virologi, spesso in contraddizione fra loro. Con in prima linea, per fortuna, medici e infermieri bravissimi, ma coraggiosamente allo sbaraglio sul fronte degli ospedali pubblici. Mentre dal suo angolo di burocrate sanitario, l’ottimo medico di famiglia (se non lo hanno mandato in pensione) riflette impotente su come oggi è ridotta la missione di Ippocrate, che a sua volta vaticinò, indovinando: “Ci sono nei fatti due cose: scienza ed opinione. La prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.”

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