HomeCulturaartiCOLLINS OBIJIAKU A TORINO GALLERIA LUCE GALLERY

COLLINS OBIJIAKU A TORINO GALLERIA LUCE GALLERY

COLLINS OBIJIAKU A TORINO GALLERIA LUCE GALLERY

                                                                                                                         di Roberto Puzzu

“Traces of me” è un’esposizione che presenta la prima personale dell’artista nigeriano Collins Obijiaku a Torino. Piuttosto che TRACCE DI ME è da interpretarsi come tracce del mondo attraverso me.

Appena si entra nello spazio della galleria, ci si trova di fronte a una selezione di grandi ritratti realizzati ad olio e carboncino. Queste opere si distinguono per la caratterizzazione dettagliata dei volti e dei corpi, che sembrano essere mappati con sinuose e marcate linee, creando una sorta di “mappatura topografica” dei percorsi visivi lungo le figure ritratte oltreché per la grande padronanza del campo visivo.

             

Nonostante la giovane età di Collins Obijiaku, il suo linguaggio artistico è estremamente personale. Le linee disegnate sulla pelle dei suoi soggetti sono un elemento distintivo della sua pittura  alla quale conferiscono nei ritratti una particolare elegante intensità . La postura e l’espressione dei soggetti ritratti rivelano una forte intimità con le persone stesse. Si avverte l’urgenza di Collins Obijiaku di raffigurare con il suo racconto estetico anche  la loro anima. Il tutto non appare come una rivendicazione di qualcosa in particolare quanto piuttosto il ritratto del singolo e al contempo di una comunità, una salda coscienza del proprio essere e della propria vita.

           

Mentre si cammina tra i quadri, un dettaglio costante, il colore giallo ocra dello sfondo o presente in alcuni dettagli emerge, come nei capelli di una delle donne ritratte. Questa scelta non è casuale fa riferimento ad un ricordo nostalgico dell’infanzia dell’artista dove solo gli studenti migliori potevano vestire di giallo a scuola. Questo ricordo d’infanzia, nel sottolineare l’aspetto dell’intelligenza emotiva, diventa un punto di riflessione e consapevolezza sull’esistenza che si trasforma anche in un sentimento di consapevolezza della comune condizione universale di esseri umani.

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