HomeCulturaartiAPPELLO INTERNAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEL CICLO DI DIPINTI DELL’ANTICO CONVENTO FRANCESCANO DI AGNONE IN MOLISE

APPELLO INTERNAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEL CICLO DI DIPINTI DELL’ANTICO CONVENTO FRANCESCANO DI AGNONE IN MOLISE

In questo nostro Paese ricco di testimonianze artistiche uniche al mondo, (vera miniera d’oro a cielo aperto e mai individuata come tale per il suo reale sfruttamento), quasi sempre ignorate e mal gestito da una comunità “accademica” spesso aureferenziale e gretta dalla quale, ogni tanto, si leva una voce di buon senso. Così nasce l’appello internazionale per salvare i dipinti del Convento di San Francesco di Agnone di Mino Gabriele, professore di Iconografia e iconologia e di Scienza e filologia delle immagini all’Università di Udine, che ha studiato le opere che adornano i soffitti del Convento di San Francesco, attiguo alla Chiesa di San Francesco ad Agnone (Isernia)  All’iniziativa del professor Mino Gabriele, che ha studiato le opere del centro altomolisano, hanno aderito cinquanta ricercatori e docenti di tutto il mondo esperti di Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Italia, Antille e Polonia e altre adesioni sono in arrivo. L’appello è stato inviato tra gli altri alla Soprintendenza del Molise, al sindaco di Agnone, al presidente della Fondazione Atene del Sannio, dove chiedono che venga salvato un soffitto con dipinti con la tradizione alchemica francescana che rischiano di deteriorarsi irrimediabilmente: “Rivolgo unitamente ai colleghi e amici, autorevoli studiosi e personalità della cultura italiana ed europea un accorato appello affinché si possano reperire i fondi necessari per il pronto intervento di restauro del quarto soffitto dell’antico Convento Francescano di Agnone, dipinto nel Settecento da maestranze napoletane. Oggi purtroppo è talmente deteriorato da farne temere la definitiva scomparsa”.

“Si tratta in particolare di un soffitto a preoccupare gli studiosi, su cui sono stati realizzati nel Settecento dei preziosi dipinti dalle maestranze napoletane: un grande patrimonio storico-artistico che rischia di andar perso se non ci sarà un accurato restauro per evitarne il deterioramento. “Serve avere la consapevolezza che se non si interviene subito perderemo l’eccezionale monumento, che costituisce, tra l’altro, la testimonianza della nobile tradizione culturale e tecnica di Agnone:  “Tali soffitti dipinti celano, sotto il velo simbolico, la complessa dottrina metallurgica e medico-alchemica di origine indiana, trasmessa nel Medioevo all’Occidente dai medici persiani e arabi, poi accolta e sviluppata nei secoli XVI-XVII in ambito farmaceutico-alchemico tedesco, francese e italiano. Soffitti che in merito, per l’ampiezza del ciclo e ricchezza iconografica, rappresentano il più originale e spettacolare documento a noi giunto. Non dobbiamo perdere simili, preziosissime tracce della comune identità culturale e della memoria che la deve conservare”. È cosi che il professore ha deciso di inviare un appello alla Soprintendenza del Molise e al sindaco di Agnone Daniele Saia, alla cui iniziativa si sono unite circa cinquanta personalità del mondo della cultura provenienti da Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Antille e Polonia che hanno condiviso le preoccupazioni di Gabriele chiedendo che vengano reperite delle risorse per far tornare agli antichi splendori il quarto soffitto dell’antico Convento francescano, luogo che peraltro ad oggi è la sede della biblioteca comunale. 

   

Per i nostri lettori che volessero approfondire la conoscenza della tradizione alchimia francescana, nata durante la vita di san Francesco, che tanto è stata importante per la crescita del pensiero scientifico, rimandiamo ad una conferenza del prof. Paolo Galliano, su YouTube: https://youtu.be/MQngFWZalqA ed agli atti di un convegno nazionale del 2018 dove, per la prima volta 11 manoscritti alchemici del XVI e XVII secolo sono stati mostrati ed illustrati al pubblico. Attraverso questi manoscritti i “francescani alchimisti” si proponevano di indagare le leggi che presiedono ai processi di “perfezionamento” della materia e dello spirito umano, per sfruttare le virtualità presenti nella natura al fine di prestare soccorso a bisognosi ed ammalati. 

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