NON DIMENTICHIAMOCI DELLA “MEMORIA”

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Editoraile / 92

NON DIMENTICHIAMOCI DELLA “MEMORIA”

di Pierluigi Palmieri

Mi si permetta un breve richiamo al precedente editoriale dal titolo “La soria al ..Mieli”, dove ho evidenziato che l’argomento centrale della “lezione” tenuta al Teatro dei Marsi dallo storico e giornalista Paolo Mieli verteva sul fatto che l’errore che si riscontra più di frequente sui libri di storia è quello di esaltare le gesta di chi è uscito vincitore da un conflitto, trascurando le ragioni della parte soccombente. Così si sminuisce l’aspetto formativo dell’insegnamento della disciplina, il cui fine è quello di educare all’obiettività e al giudizio equilibrato, e non si favorisce il processo di pacificazione, Inconfutabile, con una eccezione a dir poco inquietante; riguarda lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti: non esiste alcuna ragione. al di fuori del non senso omicida e dell’ inammissibile esaltazione razzista che “ragioni” non sono. Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della Memoria”, ma da più parti si è voluto sottolineare che per questo tipo di memoria una giornata non basta. La vera storia della Shoah va raccontata giorno dopo giorno nelle scuole e sui media e fatta rivivere dalle nuove generazioni. Di getto ho scritto ri-vivere e ora mi si è ingenerato il dubbio: la parola vivere si attaglia ad una vergognosa storia di umiliazione, di stenti, di disumanità, di milioni di morti assurde e atroci? Assolutamente NO. Ma mi sento di archiviare il dubbio lessicale ripensando all’invito da Liliana Segre: “Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio”. Un invito che può apparire paradossale, ma è evidente che la ultranovantenne scampata allo sterminio di Auschwitz, intenda proprio far vivere agli studenti di oggi le sensazioni provate dalle (e dagli) adolescenti costretti in quel maledetto posto, che è “da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora”…
Non ci sarebbe nulla da aggiungere a questo pensiero, se non l’esortazione a raccogliere l’appello della Senatrice a vita, e assumere l’impegno come cittadini, genitori, insegnanti e politici di tenere viva la memoria della più assurda e disumana atrocità della storia. Va in questa direzione la nostra scelta di pubblicare nella rubrica “I post della settimana” di questo numero della Rivista quello pubblicato da Nella Mele su Facebook, che riporta la frase della Segre come didascalia della foto in cui spicca in primo piano una rosa rossa poggiata sui binari che conducono ad un campo di sterminio. E’ lo stesso fiore che, come ci ricorda Donatella D’Amico nel suo reportage da New York, viene poggiato dagli addetti al Memorial 11 settembre sulla lapide di ciascuna delle 3.000 vittime del tragico attentato alle Torri Gemelle, il giorno in cui avrebbe compiuto il suo compleanno. Un gesto materialmente impossibile da replicare per ciascuna delle vittime dello sterminio nazista : sono state oltre sei milioni!. Per loro la rosa della memoria è unica ma ha un valore morale inestimabile.

In questo caso, ribadisco, è impraticabile la strada indicata da Paolo Mieli. Non si possono riconoscere “ragioni” a chi ha progettato e messo in atto l’Olocausto, che ha travolto anche rom, neri europei, omossessuali disabili, dissidenti e, inconcepibile dell’inconcepibile, bambini in tenera età. Imperdonabile ( non riesco a perdonare ha dichiarato la Segre nel corso della trasmissione “Binario 21”) è per antonomasia “il” crimine contro l’umanità, a cui siamo purtroppo costretti a far riferimento anche quando ci riferiamo ai delitti di mafia, tornati in questi giorni alla ribalta dopo la cattura del super latitante M. Messina Denaro, capace di far uccidere e sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo.
Milioni di motivi per non dimenticare la Memoria e smentire proprio la Segre che teme che tra qualche anno la Shoah sparirà dai libri di testo  Soprattutto per far sì che qualche ignorante sprovveduto possa ripetere gli insulti sui social ad una donna che per quello che rappresenta merita il massim rispetto*.

  • (ADN Kronos 27/01/2023 )Venti persone sono state denunciate dai carabinieri di Milano per alcuni post diffamatori e ingiuriosi pubblicati sul web contro la senatrice a vita, Liliana Segre. Le indagini, svolte dalla sezione indagini telematiche del nucleo investigativo carabinieri Milano anche attraverso l’incrocio tra banche dati, hanno consentito di risalire all’identità dei soggetti, che si nascondevano in molti casi dietro nickname o nomi di fantasia.