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LA ROULETTE DEL BITCOIN

Valore & Valori 

 Economia & Finanza / 87

                           LA ROULETTE  DEL BITCOIN

di Mario Travaglini

Più volte ho fatto cadere nel vuoto le richieste della direzione che mi sollecitava ad occuparmi del tema inerente le criptovalute. Non l’ho mai fatto per il semplice motivo che le ritenevo non strumenti sani di investimento ma  facili  veicoli di speculazione, spesso e volentieri a scapito di risparmiatori inesperti, ingenui o creduloni. Oggi, al funerale dei Bitcoin non c’è un’anima. Deserto assoluto. Banche, promotori finanziari, case d’investimento, private bankers  per finire al sottobosco variopinto degli esperti e consiglieri anonimi (alcoolisti ) .

  La domanda che da qualche settimana serpeggia tra le righe della stampa specializzata, connotata da una alea di paura per coloro che ancora li detengono in portafoglio, è la seguente : “ Ma il Bitcoin tornerà a zero?” .  Proprio per il carattere peculiare dell’argomento ritengo inopportuno fare qualsivoglia previsione, limitandomi a esporre alcuni concetti che dovrebbero essere padroneggiati da tutti, specie se si intende  puntare qualche soldo sulla roulette dei Bitcoin e affini. La storia è nota : bolle, risalite e crolli hanno segnato il percorso di una crescita quasi continua, spinta dall’interesse da parte di investitori istituzionali e privati i quali dimenticando gli insegnamenti di Voltaire si sono resi, in alcuni casi ingenuamente, strumenti inconsapevoli del loro successo. Voltaire, che aveva visto crollare il Sistema di Diritto, aveva scritto: “Una moneta cartacea, basata sulla sola fiducia nel governo che la stampa, finisce sempre per ritornare al suo valore intrinseco, cioè zero. »  Oggi, mentre  FTX (1) e la sua nebulosa di società collegate, che fino a qualche settimana fa erano valutate diverse decine di miliardi di dollari, non valgono più nulla. Tutto è cominciato nel 2009, quando il 3 gennaio con il rilascio del primo codice sorgente  è nato il primo Bitcoin. Lo scambio iniziale è stato aperto nel marzo 2010, quando Bitcoin è passato di mano tra i pochi addetti ai lavori a $ 0,003 per unità. La prima transazione con beni reali è avvenuta il 22 maggio 2010 quando  Laszlo Hanyecz (uno dei primi sviluppatori di Bitcoin) ha pagato il conto delle sue due pizze del valore di 30 dollari con 10.000 BTC.  Gli investimenti iniziano il 18 luglio 2010 portando i prezzi a salire rapidamente,  raggiungendo per la prima volta il folle valore di 1 dollaro il 9 febbraio 2011, pari a 333 volte il suo valore iniziale. Applausi, che affare! In realtà la rottura di questa resistenza aprirà la strada a una vera e propria bolla speculativa. Bitcoin sperimenterà quindi una crescita esponenziale e raggiungerà 32  dollari l’8 giugno 2011, oltre 10.000 volte il suo prezzo di partenza in soli 11 mesi. Come tutte le bolle speculative, anche questa scoppierà e i prezzi torneranno bruscamente a  2 dollari per un lungo consolidamento.

Nel 2013 si svilupperà una nuova bolla speculativa con un rialzo esponenziale, portando il prezzo a 280 dollari. Questa sarà la prima tappa di un’altra folle spinta a 1.245 dollari . Alla fine del 2017, i prezzi aumenteranno altrettanto bruscamente a 19.798 prima di crollare a 3.349 dollari nel gennaio 2019. Il resto, lo sanno tutti, anche quelli che fanno finta di non sapere: Bitcoin farà due violente impennate rialziste che culmineranno  a 69.000 dollari il 10 novembre 2021. Da quel famoso 10 novembre i prezzi sono scesi e un bitcoin vale, nel momento in cui scrivo, più di circa 16.700 $, il che rappresenta un assestamento di oltre il 75% al ribasso. Occupandomi per piacere personale di investimenti e di borsa,senza essere un esperto in materia,  noto che le onde di Elliott vanno di 5 in 5, sia verso l’alto che verso il basso. Nel grafico che riporto qui sotto si possono vedere le prime 4 ondate, 2 impulsive ribassiste e 2 correttive. Per il sempliciotto che sono, manca il quinto impulso ribassista che potrebbe riportare violentemente i prezzi a “zero”.

Sono sempre rimasto un osservatore infastidito dai Bitcoin perché li ho ritenuti un esperimento sponsorizzato dall’oligarchia monetaria che vuole testare le valute digitali, da un lato, e la tecnologia blockchain, dall’altro; e quando le banche centrali lanceranno le proprie valute digitali, gli MNBC, ripuliranno in qualche modo,diretto o indiretto, tutti gli scatoloni dove si saranno nel frattempo accumulate le ceneri delle criptovalute libertarie. Di conseguenza, al lettore che ancora detiene nel suo portafoglio strumenti di questo tipo, consiglierei di disfarsene appena possibile, sia nel caso in cui il suo investimento sia ancora in profitto (caso pressoché di scuola) e sia anche  nel caso in cui abbia già  subito perdite perché queste, in futuro, potrebbero assumere proporzioni ben più importanti di quelle attuali.

(1) Società costituita appena nel 2019 nelle Bahamas  per lo scambio delle criptovalute.

 

 

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