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CAMPAGNA ELETTORALE A FARI SPENTI SULLE EMERGENZE ,RIMPIANGENDO IL SEN. SPATARO

Attualità&Amarcord / 75

CAMPAGNA ELETTORALE A FARI SPENTI

SULLE EMERGENZE ,RIMPIANGENDO IL SEN. SPATARO

di Marcello Martelli

 

A pochi giorni dai voti è un candidato calendiano a farsi avanti: “Votate tutti per me. Gli altri sono catapultati o non eleggibili”. Dopo aver fatto sempre scena muta sulle emergenze del territorio, l’aspirante deputato del tandem Calenda-Renzi, ancora una vota, dimentica di aprire per i concittadini il dibattito sul programma delle cose da fare. Già detto, ma meglio ripeterlo: nel territorio che ha perso il collegio elettorale, si vota a scatola chiusa. Tant’è che i comizi sono rari e anche i vip non si fanno vedere tanto. Arringano il popolo a L’Aquila o a Pescara, fatta eccezione per il leader dei Dem Enrico Letta, che in città ha parlato a una fredda platea ridotta, bypassando Piazza Martiri, arena sempre piena per leader d’altri tempi. Qui si risparmia anche per i manifesti con le facce dei candidati e molti spazi restano inutilizzati per confermare il vuoto di un dialogo che non c’è sui nodi e sulle emergenze locali. Spenta la luce dei sondaggi, dobbiamo capire ascoltando i pollai dei talk show. Dove i politici fanno ripetitive interviste per assicurare che andrà tutto bene, a patto che siano loro stessi, cioè i soliti addetti ai lavori, a salvarci dal mare in tempesta. Procediamo a fari spenti, ma se i cittadini in attesa di risposte vogliono saperne di più, per capire dove andrà a finire la Città-capoluogo, dovranno attendere il dopo-elezioni. Con la speranza che vip, giornalisti, commentatori, studiosi, lobbisti e consulenti si accorgano di loro per ricominciare da dove eravamo rimasti. Adesso, in mancanza di altro, è doveroso votare a fari spenti, ma con l’intuito, l’esperienza e la lungimiranza di cittadini veri e consapevoli….

All’uopo ecco un libro di interessante attualità, che riconduce a storici protagonisti di altre stagioni della politica, quando le campagne elettorali mobilitavano cittadini e partiti.

“Bruna Romano Fattore racconta Giuseppe Spataro, uomo di governo” con prefazione di Ezio Sciarra. L’autrice è una mia ex compagna di scuola, fra i banchi avvenente ragazza con una lunga treccia bionda, ora distinta signora con il volto e il fascino che non invecchiano mai. Da attenta testimone del tempo, racconta la “indimenticabile stagione di quella Repubblica che oggi viene definita, non con apprezzamento, “prima”, ma che invece costituisce una delle fasi più ricche e proficue nella nostra storia recente: un periodo al quale l’Abruzzo, rappresentato anche da altri politici della stessa area come Gaspari e Natali, proprio attraverso l’azione di Filomena Delli Castelli e Giuseppe Spataro ha dato il suo determinante contributo, non solo in termini di sviluppo locale, ma anche in una dialettica nazionale complessa e articolata, dentro e fuori il partito democristiano”. Enzo Sciarra, docente di spessore del nostro mondo accademico, ha perfettamente introdotto il prezioso lavoro di Bruna Romano che – attenta amica e confidente di Memena Delli Castelli- ha scritto libri da un privilegiato punto di osservazione, dando testimonianza di personaggi ed eventi della nostra storia recente, conosciuti da vicino. Un libro da leggere che, come tutti gli altri della ricca produzione di Bruna Romano, offre un valido contributo di conoscenza e riflessione.

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