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AUTISMO: L’INFINITO RAIMBOW DEL RISPETTO

I POST della settimana / 

Questo POST  suona quasi come un rimprovero e noi di Centralmente lo accettiamo cospargendoci i il capo di cenere. Non  parleremo tutti i giorni di autismo,  ma offriamo la nostra solidarietà  sperando di contribuire, almeno un po’, a dare più forza all’INFINITO RAIMBOW del rispetto.  Del resto “Con qualche giro senza musica non si muore mica”

‘                                                                                                                                                                                                       (PLP)

POST della Settimana / 52

Il 2 aprile tutti parleranno di autismo..Ma di autismo si dovrebbe parlare sempre, non solo oggi, proprio per non creare quella visione compassionevole che non punta certo all’accettazione e all’inclusione.Non solo assistenzialismo, e miglioramento dei servizi ma comprensione dell’autismo, rispettando, senza voler ‘cambiare’, la natura della persona.E questo spetta ad ognuno di noi, ogni giorno, nella nostra quotidianità.Perché, come nella storia che oggi vi raccontiamo, tutti noi possiamo essere il cambiamento di cui il mondo ha bisognoVorreiprendereiltreno 

“Sono la mamma di una bambina autistica.

Siamo alle giostre con la mia piccola, il suo posto preferito..

Con noi tanti bimbi felici e tante mamme.

Qualche macchinina avanti a noi vedo lui..

Avrà 5-6 anni.. La mamma lo ha portato in braccio e posato su un aereoplanino.

Lui non parla, ma fa dei versetti di disappunto, piange, picchia i pugni..

La giostra parte e lui comincia a urlare a sbattere la testa.

La mamma, cerca di tranquillizzarlo..

Comincio a vedere bambini e genitori che manifestano insofferenza e li sento borbottare:

“e guarda questo, che li portano in giro a fare, poi mio figlio si “impressiona”..

Lascio un attimo la mia bimba e mentre la giostra gira mi avvicino a loro..

La mamma è in lacrime..

Parlo al bimbo, so che non mi risponderà, ma gli chiedo.. “ciao tesoro, che c’è che non va?” ovviamente risponde lei.. “la musica, ha paura della musica alta.. lo so che non dovrei portarlo, ma ogni volta che passiamo lui vede le luci e le giostre e urla per venire qui..

Per me ogni volta è una tragedia perché è autistico..”

le rispondo che lo avevo intuito ..

Mi allontano e vado dai gestori, parlo con loro, spiego e loro tolgono subito la musica..

In un attimo lui sorride, guida il suo aereo e sorride..

La sua mamma, felice, piange ancora di più..

Il giro finisce, lui ne fa altri due..

Usciamo insieme e la mamma mi confessa che è la prima volta che riesce a fargli fare i giri e sono entrambi davvero felici.

Il gestore si rivolge a lei e le dice: “tranquilla, quando vieni togliamo la musica, per qualche giro, non si muore mica”.

Se volete sapere cos’è l’inclusione ecco.. è questa: qualche giro senza musica..

E questo succede quando ognuno di noi fa la sua piccola parte per rendere il mondo un posto veramente per tutti.

P.S. Io e mia figlia abbiamo un nuovo amico.. non parla, ma sorride un sacco!!”

Nella foto una giostra per bambini e sotto il simbolo scelto dalle persone autistiche per rappresentare l’autismo:il “poliedrico rainbow’ rappresenta lo spettro dei colori, perciò lo spettro dell’autismo. Il simbolo dell’ ‘infinito rainbow’, invece, rappresenta rispetto e forza.Le persone autistiche adulte rifiutano l’immagine del puzzle (generalmente usata per rappresentare l’autismo) in quanto non si ritengono un’incognita da scoprire.L’autismo non è un pezzo di puzzle che non riesce ad incastrarsi.Ciò che non si riesce ad incastrare è la mancanza di accettazione delle diversità o l’inclusione delle minoranze di qualsiasi tipologia.

(Vorreiprendereiltreno -Facebook 2 aprile 2022)

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