HomeAttualitàNO ALLA DEMOCRAZIA DEL CATERPILLAR: Contestato a Teramo il Nuovo Ospedale a Piano d’Accio

NO ALLA DEMOCRAZIA DEL CATERPILLAR: Contestato a Teramo il Nuovo Ospedale a Piano d’Accio

di Marcello Martelli

Che bello vincere una guerra senza combatterla ! Per sconfitta dei “No Piano d’Accio”, che sono in tanti, sono maggioranza, ma con il torto di non contare una mazza. E la telenovela “Nuovo Ospedale” non si ferma. Fa un passo avanti e sempre verso la stessa terra promessa: Piano d’Accio. Dietro le quinte il Vertice Asl, che parla poco e agisce molto, non perde tempo e accelera con il disegno che scende dall’Alto. Visto che firme a migliaia, comitati e petizioni dei cosiddetti cittadini sono carta straccia. Il Vertice ha deliberato con parcelle a nostro carico, dando mandato a due tecnici amici, uno parrocchiano del Manager di Montorio. E presto arriverà il rapporto di una “indagine tecnica” per “certificare” ciò che il Vertice già sa: sì a Piano d’Accio, madame la marchesa. Adesso, manca la nomina che non ci sarà di una coppia di bravi urbanisti, esperti del territorio, per dare almeno un nome e cognome alla prevedibile caotica “rivoluzione urbanistica” che cancellerà la cittadella sanitaria di Villa Mosca. Con quel che segue. Signori, prendiamo nota. Il nuovo Ospedale sta già nascendo, anche se ancora non vogliamo crederci. E Villa Mosca? E il temporale di polemiche e firme del No? Tabù. Neppure uno sberleffo. Basta il silenzio. Solo poche righe ogni tanto, come faceva la Pravda ai tempi di Baffone. Il “diktat” del Vertice non ascolta chiacchiere inutili e, senza perdere tempo, il caterpillar va avanti, accelerando man mano che i cosiddetti cittadini alzano il tono e il volume del dissenso che fanno un baffo ai Signori del Vertice, potente e trasversale com’è… Con la forza di mantenere TUTTI MUTI (presidenti, sindaci e notabili vari), a conferma che sono compatti e tutti d’accordo, allineati e coperti. Consapevoli di trovarsi in un territorio dove si ricostruisce poco, ma si demolisce molto. Per antica abitudine. Ai tempi del teatro comunale di Corso San Giorgio, ahime!, c’ero e beccai persino una querela per diffamazione a mezzo stampa. Assolto, ma fu magra consolazione. Anche allora avevamo un sindaco con il piccone, ma la maggioranza dei cosiddetti cittadini era dalla sua parte, al suo fianco. Ora, per l’ospedale, neppure quello. I “fans” di Villa Mosca se ne facciano una ragione. E’ la democrazia del caterpillar e degli affari, bellezza!

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