HomeCalcioChieti, patron Trevisan dopo il pari con l’Avezzano: “La Serie D va conquistata, la squadra…”

Chieti, patron Trevisan dopo il pari con l’Avezzano: “La Serie D va conquistata, la squadra…”

Il patron del Chieti, Giulio Trevisan, ha commentato ai microfoni di Rete8 la partita pareggiata dai suoi uomini contro l’Avezzano: “La partita è stata importante contro una squadra importante, l’Avezzano ha fatto bene. Noi magari siamo stati migliori nella prima parte del match, loro sono usciti meglio nella ripresa. Sono comunque fiducioso. La partita di oggi dimostra che se l’Avezzano fosse partito prima avrebbe potuto dire la sua fino alla fine in questo campionato. Credo che avranno pochi avversari, il prossimo anno, se resteranno in Eccellenza, sempre con un occhio ovviamente a quello che succederà a L’Aquila”. 

Qualche battuta sulla squadra che il Chieti potrebbe ritrovarsi il prossimo anno, in una Serie D ormai vicinissima: “La Serie D va conquistata, i risultati vanno prima portati a casa e poi ci si pensa. L’impianto della squadra è importante, abbiamo giocatori che hanno fatto per anni la Serie D quindi penso che possiamo essere già pronti per una categoria superiore, con innesti per fare una stagione senza patemi. La quarta serie la vedo un po’ come la partita di oggi: non ci sono match facili. Ripeto, però, che prima di poter parlare di un progetto di categoria superiore questa va guadagnata”. 

Trevisan ha considerato anche la situazione dello stadio “Angelini” e del campo di allenamento: “Rispetto all’anno scorso posso dire che non avevamo un campo di allenamento e non avevamo l’Angelini. Il campo di allenamento di Cepagatti ricordo che ancora oggi è chiuso, sono stati fatti disastri… cose che riguarderanno la giustizia amministrativa e che non fanno parte del calcio giocato. Cambiare tanti impianti, nella prima parte della stagione, non ci ha aiutato soprattutto nella prima parte di stagione. Nella seconda parte ci saremmo comunque rinforzati…”. 

Un plauso alla presenza massiccia dei tifosi del Chieti alla prima occasione di porte aperte: “Veniamo da un periodo particolare, attività chiuse per molto tempo, lockdown… credo che tutto questo abbia amplificato l’attaccamento alla nostra squadra. Mi dispiace non poter festeggiare qui, oggi, ma faremo di tutto per farlo. Ringrazio chi ha portato figli e nipoti allo stadio, il sindaco, il vicesindaco, l’assessore allo sport… insomma il tutto è stato davvero vissuto come un evento”. 

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