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Spoltore, precisazioni sul bando morosità incolpevoli

Fino al 18 gennaio 2021 c’è tempo per rispondere al bando del Comune di Spoltore sulle morosità incolpevoli. “Cerchiamo di alleviare ad alcune famiglie le difficoltà, drammatiche, che stiamo vivendo” spiega l’assessore alle politiche sociali Carlo Cacciatore. Si tratta della procedura per accedere al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, rivolto a chi in seguito alla perdita di un lavoro o della scomparsa di familiare subisce una consistente perdita di reddito. Il fondo a disposizione del Comune è dedicato ai titolari di contratti di locazione immobiliare ad uso abitativo, soggetti ad atto di sfratto per morosità incolpevole, con citazione della convalida (sfratto esecutivo): a loro saranno concessi contributi atti a sanare la morosità incolpevole causata dalla perdita o dalla consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare. E’ possibile in caso di licenziamento, accordi aziendali o sindacali che riducano l’orario di lavoro, in alcuni casi di cassa integrazione, per il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici, cessazione di attività libero professionali o malattia grave che impedisca il lavoro. I requisiti per l’ammissione al beneficio sono: possesso della cittadinanza italiana, di un paese UE, o possesso di un regolare titolo di soggiorno; residenza nel Comune di Spoltore; titolarità di un contratto di locazione di una unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato e residenza nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno; destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida; non titolarità di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza, di altro immobile fruibile; reddito ISEE (secondo la nuova normativa) non superiore a 35.000 euro o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro. Il bando stabilisce che per l’assegnazione dei contributi saranno utilizzati criteri preferenziali cumulabili fra loro, come, a titolo di esempio, la presenza nel nucleo familiare di una persona con invalidità accertata per almeno il 74% o la presenza nel nucleo di minori.

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