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CENTRALMENTE E IL “SUO” LIMITE

Editoriale  / 157

 di Pierluigi Palmieri

 Avere un libro in mano, scrutare la prima e la quarta di copertina, leggere le cosiddette bandelle e poi sfogliare le pagine per scoprire il “tavolo” dell’autore: è tutta un’altra cosa!. Davanti allo schermo del computer o al display del cellulare, i caratteri, le righe. le pagine manifestano  la freddezza della artificialità.

  Leggere un racconto o  un romanzo, un saggio o un catalogo illustrato,  una rivista e perfino un quotidiano  usando i polpastrelli anziché per manovrare il mouse wireless per passare alla pagina successiva, inumidendoli magari con la saliva, valorizza il rapporto mente -corpo: è tutta un’altra cosa!.

La premessa si rende necessaria dopo che in varie parti d’Italia ( Gubbio, Cortina, Marotta, L’Aquila, Avezzano) abbiamo presentato il libro in cartaceo “IL LIMITE” l’ultima “creatura” di Raniero Regni (sì proprio noi che pubblichiamo on line Centralmente). Le 270 pagine  frutto della raccolta di quanto l’accademico della LUMSA di Roma  ha scritto nell’omonima Rubrica di cui è titolare nella nostra Rivista della Domenica, alle prerogativa di cui sopra aggiungono un pregio particolare perché si prestano ad una lettura facilitata: se si escludono, ovviamente la premessa e i rimandi bibliografici possono essere aperte a caso e, risalendo semplicemente al titolo del paragrafo di riferimento, si può iniziare la lettura. Sono oltre centotrenta  “brevi saggi”, che spaziano dall’attualità all’economia, dalla  tecnologia all’arte, dalla cultura alla società con il denominatore comune della tutela  della   Natura e la difesa della Terra, per affermare, contro ogni negazionismo l’avvento  dell’Antropocene. Mi piace sottolineare come in ognuno degli articoli Regni usa almeno una volta la parola “limite” andando alla continua ricerca di quelli che sono i suoi veri sinonimi che si traducono nel concetto di misura, di equilibrio, di saggezza. Il richiamo al limite è presente anche  in questo stesso numero 157, nell’articolo  che tratta dell’Intelligenza Artificiale. 

Intervento del prof. Alessandro Palazzotti Vice Presidente di Special Olympics Italia- Curatore della Rubrica Special Sport in Centralmente La Rivista

 

intervento del prof. Giuseppe Mazzocco curatore della Rubrica Benessere di Centralmente La Rivista

Non è un  caso, perché l’IA era stata tirata in ballo da un illustre medico oncologo, nel corso dell’intenso dibattito seguito alla presentazione, in settimana, ad Avezzano IL LIMITE /Questo impegno ci riguarda, dove altri  convegnisti avevano stimolato Raniero Regni  anche sulla sue considerazione sul ruolo del mercato  e dello sviluppo tecnologico.  Presenti numerosi  rappresentanti  dell’associazionismo e dei Comitati pro tutela dell’ambiente ( 50 & Più, , No.Insalubrità e No Biogas nella Marsica)

 La presentazione  nella  mattinata dello stesso giorno aveva avuto luogo anche al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, dedicata agli studenti dei corsi di Scienze della Formazione.

Nel capoluogo abruzzese il convegno, di cui riportiamo il programma, l’uditorio si è mostrato particolarmente attento al taglio prevalentemente pedagogico degli interventi. Per l’occasione nell’aula a lui intitolata di recente, i relatori Marco Antonio D’Arcangeli, Silvia Nanni e Cosimo Costa, ai quali si sono aggiunti il prof. Angelo Nobile, in collegamento video da Parma e la Prof.ssa Carla Di Matteo, hanno commemorato il prof. Giuseppe Cristofaro. Tutti hanno sottolineando le grandi doti del docente marsicano scomparso, definito esempio di altruismo e di disponibilità al dialogo sia con i colleghi che con gli studenti.

L’AQUILA Presentazione all’UNIVAQ- Aula “Prof. Giuseppe Cristofaro

Tornando al libro, in questa sede vale la pena di sottolineare come l’autore, mandando un messaggio ai soloni della programmazione scolastica. abbia inserito,  come ultimo paragrafo, a mo’ di  emblematica conclusione, quello intitolato Il limite della competenza, La cosiddetta evoluzione dei programmi, scrive Regni, ha prodotto libri di testo “complessi e quasi illeggibili anche per un adulto acculturato” , a cui consegue  inevitabilmente la solita prescrizione a fine lezioni  “studiate da pagina a pagina” . Esattamente il contrario, ripeto, di ciò che avviene per la lettura del suo libro. Nel paragrafo citato per contrasto alla “meccanizzazione della mente” troviamo definizioni della “educazione alla competenza” riprese dal pensiero di grandi autori: da Chomshy (“la competenza è la capacità di fare un uso infinito di mezzi finiti”)  a Bruner (“insegnare a capire le cose per proprio conto”), da Whitehead ( “far acquistare l’arte di utilizzare il sapere”) a Junger (“l’impulso alla venerazione è insito nella materia).  L’ incipit di Il limite della competenza è firmato Hannah Arendt. Qui lo spendo come conclusione “ Se la conoscenza (nel senso moderno di Know How di competenza tecnica) si separasse irreparabilmente dal pensiero, allora diventeremmo esseri senza speranza, schiavi non tanto delle nostre macchine quanto della nostra competensa, creature prive di pensiero alla mercè di ogni dispositivo tecnicamente possibile, per quanto micidiale.

Un paragrafo da cui si deduce, come da tutti gli altri del libro, il senso del discorso di Regni, che con il passaggio dall’on line (che per le ragioni esposte in premessa è un “limite”) al cartaceo ha acquistato un ancora più tangibile “spessore”.

Ecco perché Centralmente è orgogliosa del “suo” IL LIMITE- Questo impegno ci riguarda.

Nella Foto di apertura: L’intervento del Vice Sindaco  di Avezzano Domenico Di Berardino e al Tavolo Il Moderatore Eliseo Palmieri, e i relatori prof.  Raniero Regni,  prof. Marco Antonio D’Arcangeli, e prof Cosimo Costa.

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