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CAFFE’ NERO A HAMMERSMITH: un libro da assaporare

POST 142

CAFFE’ NERO A HAMMERSMITH: un libro da assaporare

Un mio carissimo amico, che conosco fin dai tempi della sua fanciullezza, perché abitavamo nello stesso palazzo nella ex Via Casalini, oggi Via Colagrande, mi aveva invitato a Roma alla presentazione del suo lavoro “Caffè a Hammersmith”.

La mia odissea ospedaliera mi ha tolto la soddisfazione di assistere al successo di Gabriele Lucci il giorno della presentazione del suo libro.

Non mi ha potuto togliere ,però, la soddisfazione della lettura, anche perché Gabriele, con molto affetto, ha voluto farmi dono del volume, inviandolo per posta. L’ho letto bene, con attenzione, volentieri. Mi sono lasciato coinvolgere dalla scorrevole narrazione, facendomi precedere, a volte, dalla fantasia. Infatti ho cercato di immaginare i soggetti del romanzo nel momento in cui avrebbero assunto certe posizioni e, qualche volta, ci sono andato molto vicino. L’impatto iniziale è stato quasi normale, non è stato proprio stimolante, anche perché sono stato coinvolto in alcune discussioni che mi hanno distratto e consigliato di interrompere la lettura. Il giorno successivo, di buon mattino, a mente serena, immerso nella pace del mio studio, ho ripreso a leggere e, dopo qualche ora, mi sono accorto di essere stato coinvolto dalla trama del racconto che, via via, si è fatto sempre più complicato e interessante. Ho avuto la sensazione, anzi la certezza, di tenere sempre sulla corda, in apprensione, la mia attenzione. Inoltre, la narrazione è apparsa sempre molto scorrevole e piacevole, soprattutto perché i termini usati si sono sempre combinati bene, rendendo la lettura scorrevole, senza mai appesantirsi.

Alla fine di ogni capitolo ho cercato di capire in quale modo potesse finire l’avventura di questo padre e della figlia, che non ha mai voluto riconoscerne la paternità. Ci sono andato molto vicino, ma non ha fatto centro.

Ha fatto centro, invece, Gabriele che ha saputo prendere il lettore per mano, fargli assaporare l’ansia di sapere, intrecciando la trama in maniera perfetta e coinvolgente, tenendolo in sospeso fino alla fine, trovando anche un bellissimo e accettabile finale.

(Fulgo Graziosi- Facebook 23 gennaio 2023)

 

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