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IN BALIA DI “VOCC’APERTE”

Editoriale / 127

 

IN BALIA DI “VOCC’APERTE”

Tra parassiti delle fake news e bombardamenti di pubblicità

                                                                                                                      di Pierluigi Palmieri

Quando con la pubblicazione del Numero “Zero” abbiamo iniziato l’avventura di Centralmente- La rivista della Domenica mettemmo subito in chiaro che avremmo provato a “catturare” l’attenzione dei nostri futuri lettori non con le solite pseudo-notizie tanto che infestavano il web  né con il gossip su cui inzuppano il pane i giornali specializzati. Abbiamo offerto una lettura in un certo senso “fuori moda” (soprattutto nella comunicazione “on line”) con le nostre sezioni dedicate all’Educazione, all’Economia, all’Arte, alla Letteratura, al Benessere, provando anche a soddisfare “l’appetito” degli appassionati di Cucina&Cantina. La lettera maiuscola con la quale ho elencato le sezioni della Rivista, sottende un pizzico di presunzione, ma , vi prego, di interpretare questo termine nella sua accezione etimologica, a significare cioè che i curatori delle varie rubriche prima” di aderire al progetto editoriale hanno “preso atto  dei suoi principi ispiratori. Scrivono sulla nostra Testata, personaggi che hanno acquisito  grande autorevolezza nel loro campo, ma con una certa frequenza ospitiamo “pezzi” di esperti a noi vicini che offrono contributi  aggiornati e propositivi su basi scientifiche. E’  il caso del breve saggio Respirazione e massaggio per il benessere che pubblichiamo in questo numero a firma di Alessandro Mazzocco…. medico specialista in fisiatria, dal curriculum prestigioso, che va ad arricchire vieppiù la Rubrica Benessere curata dal padre Giuseppe “Pino”.

Ebbene in questa settimana, costretto come sempre e come tanti navigatori del web (Oh cartaceo! Vecchio nobile cartaceo), a subire il bombardamento di gossip, fake news, e anche di notizie vere su cui a “inzuppare il pane” sono un po’ tutti (vedi post di Giorgia Meloni), mi sono mortificato per quanti sullo stesso web in cui appare la nostra Rivista seguitano a manovrare il tritacarne mediatico, alimentato da notizie ( o pseudo tali) a sensazione  e condito da puntuali smentite che arrivano dopo che l’effetto “clik” ha dato i suoi frutti, in termini di pubblicità e di relativi introiti. A proposito di “click”, come non sottolineare il metodo del titolo che dice e non dice, “troncato” ad arte per costreingerti ad aprire l’intera  pagina web  con  annessi e connessi bombardamenti pubblicitari?!.

Dall’agenzia Ansa a Mediaset, dalla Rai fino all’emittente locale più remota, i titoli più ricorrenti riportano i nomi degli sciacalli che snocciolano “a orologeria”  le “ultime”, in modo da poter riempiere il web e i social  di novità, vere o false.  Per fortuna di tanto in tanto, appare qualche accenno a questa esasperazione  voluta e spesso incosciente di soggetti non certo puri in termine di etica professionale e in certi casi dalla fedina penale non proprio candida. Ecco quindi la segnalazione, da parte di Mediaset sport, di “errori di mira” che fanno sorgere non pochi dubbi sulla  qualità delle informazioni, che parla di bombe su Zalewski, poi su El Shaarawy e su Casale, oltre probabilmente che su Zaniolo e adesso su Barella. Bombe  lanciate da un soggetto  di cui volutamente non faccio il nome, proprio per non assecondarlo nel suo progetto economico-mediatico,  che sono finite tutte in acqua, una dopo l’altra.

Scende sistematicamente in campo anche la tecnica delle scuse da parte della “gola profonda”, fonte primaria delle “anticipazioni” che, ultima in ordine di tempo scagiona il centrocampista dell’Inter  e della Nazionale con un impertinente “Per questo errore mi voglio scusare con Barella… ma mi sono confuso”(sic!!!).

Sul Caso Giambruno invece  mi sento di condividere  il pensiero del direttore del Corriere Adriatico, che sollecitato da un lettore ha commentato che la Premier “Non era tenuta a dare spiegazioni sulla sua relazione con il padre della sua bambina, non era obbligata a intervenire su questo argomento, ad esprimersi. Ha sentito però il bisogno impellente di farlo. Non giudico lei e non giudico Andrea, entrambi vittime di un sistema mediatico spietato, che non ha rispetto del dolore altrui e del perimetro inviolabile costituito dal privato di ciascuno di noi” (il corsivo è mio).

Alessandro Salustri (Il Giornale di sabato 21) è andato giù duro con il deputato del PD Zen, suo omonimo, considerando la sua dichiarazione  “Almeno lasciate in pace le famiglie che vogliono stare insieme” la più stupida “tra le tante cose stupide sentite e lette ieri dopo che Giorgia Meloni ha annunciato la fine della sua relazione con il compagno Andrea Giambruno”. Salustri che non vede il nesso tra le famiglie che  vogliono stare insieme e la rottura tra Meloni e Giambruno, e lega la dichiarazione di Zen al fatto che questi sia un “paladino dei diritti Lgbt”. Ma qui mi piace soprattutto sottolineare la sua affermazione “tra le tante cose stupide sentite e lette” perché arriva a sostegno delle considerazioni fatte più sopra sui tanti parassiti del web, che, d’abitudine, “aprono la bocca e ci danno fiato”.  Nel dialetto della costa abruzzese a una persona stupida si dà l’appellativo di “Vocc’aperte” (bocca aperta). Che tristezza dover constatare che sono proprio le “vocc’aperte” a dominare il web, in particolare quello italico,

 

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