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PER ROBERTO ANDREGHETTI ANCHE I CAVALLI PIANGONO

I POSTdella Settimana / 116

PER ROBERTO ANDREGHETTI ANCHE I CAVALLI PIANGONO

 Immagino che non tutti sappiano di una mia passione speciale: quella per l’ippica e per il trotto in particolare, disciplina nella quale sono stato per anni gentleman driver. E’ quindi da indegnissimo “collega” (mi si perdoni questa espressione mai così impropria come in questo caso) che oggi piango la morte di un campione che forse non avrà le prime pagine dei quotidiani, al quale mi sentivo molto legato: per il suo talento immenso, ma anche per il suo inconfondibile e gentilissimo tratto umano.

Se n’è andato ieri Roberto Andreghetti, romagnolo come me, uno dei più grandi e vincenti driver italiani, dominatore di Campionati Europei (due consecutivi), Gran Premi Lotteria di Agnano (quattro in totale), Derby e quant’altro si potesse conquistare su un sulky, compreso un campionato mondiale. Da due anni combatteva con immensa dignità contro una malattia crudele che lo aveva fatto allontanare dalle corse. “Mi fa un po’ male la schiena” mi disse quasi per scusarsi prima del Campionato Europeo del 2021 al quale fu costretto a rinunciare. Per quanto era imprevedibile e implacabile in corsa, era amabile e quasi riservato nei rapporti personali. Le poche volte che mi diede dei consigli in scuderia prima di una partenza, sembrava quasi dispiacersene nel timore di sembrare saccente: e invece erano ovviamente i consigli di un genio di questo sport (totalmente sprecati visto il destinatario).

Ormai sapeva che doveva morire (anzi qualcuno, maldestramente, aveva persino anticipato la notizia): ha preferito farlo non in una struttura assistita, ma sotto una quercia del suo podere, guardando il cielo stellato delle sue colline che portano al mare

Io non so se i cavalli piangono (devo chiedere al mio amico Marco Montanari che ne sa più di me): ma per Roberto credo proprio di sì

 

(Marino Bartoletti – Facebook 14/07/2023)

 

 

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