HomeEditorialiPadri di figli minori: Esci dalla cocaina? Non fare figli

Padri di figli minori: Esci dalla cocaina? Non fare figli

Editoriale / 109

Padri di figli minori: Esci dalla cocaina? Non fare figli

di Pierluigi Palmieri

 Quasi quasi verrebbe da pensare che dopo essersi pentito e dopo aver pagato le conseguenze di errori di gioventù legati alla droga, per non soffrire tutta la vita converrebbe ricorrere alla castrazione chimica. Eh sì!, perché se pensi di formarti una nuova  famiglia con la donna che ami e di far nascere un figlio, corri il rischio di non vederlo più e di “essere condannato all’ergastolo affettivo”.  Più che giustificata, come vedremo, la metafora (“Quello che sto vivendo è un ergastolo”) usata davanti alle telecamere delle Iene da Mauro, il cinquantacinquenne abruzzese salito alla ribalta della cronaca per essersi incatenato davanti al Tribunale dell’Aquila per protestare contro una sentenza che ha tolto la genitorialità a lui e a sua moglie. A questa decisione il malcapitato genitore, aveva provato ad opporsi, affidandosi a più di un avvocato. La nascita di una splendida bambina aveva costituito un punto di svolta ed una netta inversione di tendenza nella sua vita. Tutto sembrava procedere verso una nuova vita serena,  quando una discussione con sua moglie assume i toni del litigio e la signora sentendosi sopraffatta chiede l’intervento dei Carabinieri. Nessuna violenza viene riscontrata, ma per la presenza di due minori (l’altro è il figlio avuto dalla donna da una precedente matrimonio), dati i precedenti di Mauro,  scattano i meccanismi  dei servizi sociali del Comune. Le relazioni attesterebbero un  ottimo rapporto affettivo verso l bambini da parte di entrambi i genitori, ma l’episodio del diverbio tra i due depone male e si decide di affidare “momentaneamente” i bambini a due distinte Case Famiglia. Inizia un percorso di “recupero” per i due coniugi che settimanalmente possono incontrare i minori ed intrattenersi con loro. Dopo qualche tempo però arriva un fulmine a ciel…”sereno”. Il tribunale dei Minori dell’Aquila sancisce la non idoneità di Mauro e della moglie alla “genitorialità”. I legali di Mauro, provano forse troppo debolmente, ad opporsi. Arriva infatti una sentenza  di appello ma non il ricorso in Cassazione, che Mauro, ritenendo di aver riscontrato nella perizia del Consulente Tecnico d’Ufficio diverse imprecisioni e incongruenze, aveva comunque commissionato.

Nella perizia si sostiene che entrambi i genitori all’epoca fossero “dediti all’alcool”, mentre lui è pressoché astemio e afferma che “bere” non gli piace proprio  come possono testimoniare tutti quelli che lo conoscono bene. Nel documento della CTU inoltre si attesterebbe che la moglie, che è ucraina, nel questionario propostole avrebbe risposto positivamente ad alcune domande di “vero o falso” scritte in italiano . Tra queste  c’era la seguente “Una o due volte a settimana sei fatta o ubriaca? La signora  avrebbe risposto “VERO”.  A quella “Hai mai fatto sesso estremo?”  avrebbe risposto “VERO”. Altrettanto per quelle dello stesso tipo tra le oltre seicento del Test di Personalità MMPI (Minnesota Multiphasic Personality Inventory) L’inspiegabile assenza al colloquio dell’interprete, assegnato dal Tribunale ben due mesi prima e del Perito di parte incaricato dalla coppia, avrebbe provocato il grave equivoco. Ci sono poi i referti del SerT di riferimento che attestano che dal 2004 a tutt’oggi, moglie marito risultano “puliti”.

 Il Tribunale dell’Aquila, dal momento in cui i minori erano stati assegnati alle Case Famiglia  aveva imposto ai due coniugi di sottoporsi ai controlli del Servizio per le Tossicodipendenze. Dal  2015 al 2019, due volte a settimana sono state effettuate analisi delle urine, mensilmente quelle del sangue, e ogni sei mesi quelle del capello( a loro spese) .Risultato: il Sistema Sanitario Nazionale (Italia) attesta che i genitori della bambina non sono dediti all’alcool né fanno uso di droghe, mentre nella perizia del CTU del Tribunale dei Minori dell’Aquila (Italia) risulterebbe tutto il contrario.  Il Tribunale decide per l’affidamento della bambina ad un’altra coppia di coniugi perché i due non sono in grado di esercitare la genitorialità, cosa che non vale però per il primo figlio della donna, perché la signora “costituisce solido punto di riferimento”.  Non c’è contraddizione? Convinti di questo,  i coniugi propongono appello: RESPINTO. L’avvocato da loro incaricato di proporre ricorso in Cassazione decide “motu proprio” di non procedere.

Esasperati i due genitori nel 2020  presentano denuncia verso la CTU alla Procura della Repubblica di Avezzano per “falsa perizia”. Ad oggi (maggio 2023) Mauro e signora risultano “parti lese” in due procedimenti penali  le cui indagini sono ancora in corso. Arrivano Le Iene e con un servizio puntuale ed obiettivo il caso sale alla ribalta nazionale. Al microfono di Nina la sensibilità e la schiettezza del padre e della madre vincono su ogni burocrazia e la commozione di tutti è inevitabile  Per chi lo avesse perso pubblichiamo il link del servizio.

 

L  23 maggio 2023INK IENE

Bambini tolti ai genitori: ci sono sempre buone motivazioni? – Le Iene (mediaset.it)

 

Nessun Commento

Inserisci un commento