I FONDI CI SONO PER NON PERDERE IL TRENO DEI PARCHI CHE SVEGLIA LA MONTAGNA

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I FONDI CI SONO PER NON PERDERE IL TRENO DEI PARCHI CHE SVEGLIA LA MONTAGNA

                                                                                                          di Marcello Martelli

Il rischio è che possiamo perdere i fondi del Pnrr, in scadenza nel 2026. Il governo, con il consenso di Bruxelles, sta pensando di realizzare una infrastruttura complessa come la Pescara-Roma con i fondi di coesione, utilizzabili fino al 2029. Così si liberano risorse per investirle sul vecchio tratto L’Aquila-Capitignano-Teramo-Ascoli (vedi piantina).

La proposta sarebbe strategica per lo sviluppo di tre province e delle loro aeree interne, con tutti i numerosi borghi ormai deserti. Urge un politico-statista o un partito, almeno uno, che sposi questo progetto con tutti i requisiti per collocarsi fra i principali punti programmatici delle due Regioni Abruzzo e Marche.

Tenuto conto della forza propulsiva che offre per rimettere in cammino una montagna ferma e abbandonata. Ha ragione lo chef stellato Niko Romito a ricordarci che abbiamo il privilegio di vivere in una terra esclusiva, dove dai 2000 metri della montagna si scende velocemente in città o al mare. Ma è così solo sulla cartina geografica.

Per trasformare un sogno in realtà occorre puntare sulla linea ferroviaria L’Aquila/Capitignano, da riattivare completamente e, proseguendo per altri 47 km lungo il suo naturale percorso, per raggiungere Teramo, attraverso due tra i più belli e importanti parchi naturali d’Italia. Per creare un asse strategico con mobilità moderna ed ecosostenibile, partendo da un progetto già esistente ed erroneamente dismesso nel lontano 1935.

L’intera splendida area dei Parchi uscirebbe così dall’isolamento e dall’abbandono, per divenire cerniera di collegamento tra Roma, l’area interna aquilana, quella teramana e ascolana, fino alla costa adriatica.

Il politico-statista o il partito (non importa il colore), che si renderà promotore-difensore del progetto, conquisterà a vita forza e riconoscenza anche dalle generazioni che verranno. Visto che la “Ferrovia dei Parchi” si dimostrerà rivoluzionaria per salvare la montagna ora accerchiata da ogni tipo di avversità. Ma non basta dire, occorrono soprattutto azioni veloci e progetti pronti, per non perdere anche questo treno del Pnrr.