Voliamo alle Universiadi, ma Fortunata resta a terra “felice”… di Donatella D’Amico

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Scuola & Formazione / 91

 Voliamo alle  Universiadi, ma Fortunata resta a terra “felice”…

di Donatella D’Amico

Ancora oggi si va in America per un sogno.  In questi giorni si stanno svolgendo a Lake Placid, nello stato di New York, le Universiadi Invernali 2023. Si tratta di giochi sportivi invernali, voluti per gli studenti universitari, che hanno, ogni due anni, una edizione estiva ed una invernale.

Questa volta le Universiadi sono volate oltre oceano e stanno entusiasmando il pubblico entusiasta di un rinomato centro invernale come Lake Placid a più di 6.000 chilometri dall’Italia. Come tradizione vuole si concluderanno il 23 gennaio 2023 con la consegna della fiaccola a chi dovrà occuparsi della prossima edizione delle universiadi invernali: Torino 2025.

Qui comincia il sogno della delegazione italiana, che il 18 gennaio 2023 ha preso il volo aereo verso lo stato di New York, con l’impegno di raccogliere la staffetta per l’edizione italiana. E’ il vero inizio di un count down che si avvia proprio oggi, nel momento in cui si sale a bordo di un aereo Ita per solcare l’oceano Atlantico.

Il gruppo, di cui mi onoro di far parte come direttore generale dell’Ente per il Diritto allo studio Universitario del Piemonte, è costituito da sette persone, ciascuno con una carica ed un preciso impegno all’interno del Comitato Organizzatore delle Universiadi Torino 2025. In realtà il nome che abbiamo assegnato a questo gruppo è un acronimo, più sintetico e simpatico: WUG e cioè Wordl University Games. Ci sono: il Presidente della Regione Piemonte, l’Assessore allo Sport della Regione Piemonte, il Presidente del WUG che è anche Presidente del mio Ente, il Presidente del Centro Universitario Sportivo di Torino, i Magnifici Rettori degli Atenei piemontesi (Università di Torino, Politecnico e Università Piemonte Orientale).

La mia intenzione è quella di raccontarvi questa meravigliosa avventura nella quale ci verrà consegnata la fiaccola delle Universiadi di Lake Placid per segnare un file rouge con la prossima edizione, la nostra in Italia.

Ogni racconto che vi farò, si soffermerà su aspetti che, giorno dopo giorno, sapranno “colorare” di interesse la nostra road map.

Il primo giorno è quello della partenza da Torino alla volta dell’aeroporto di Milano Malpensa, con due furgoni bianchi. Tutti noi siamo pieni di entusiasmo e curiosità. Torino, questa mattina, 18 gennaio 2023, registra alle ore 8:00 circa 0 gradi. Mi diverto a controllare il meteo nelle mete che ci attendono oltre oceano: New York 5 gradi e Lake Placid 2 gradi…possiamo rasserenarci, non troveremo un clima più freddo di quello che lasciamo in Italia!

Arriviamo a Malpensa dopo circa due ore ed iniziano per tutti noi le procedure d’imbarco. Ma proprio mentre sostiamo preso l’ufficio per cambiare qualche dollaro, abbiamo il primo incontro inatteso e simpatico con Fortunata.

Vi ricordate il film “The terminal” con Tom Hanks, che parlava di un “perenne viaggiatore” che viveva nell’aeroporto? Fortunata fa parte proprio di questa popolazione di vagabondi, individui soli e spesso sbandati,” che non hanno casa né lavoro. Vivono perennemente all’interno dei grandi aeroporti, con i loro bagagli e tutto ciò che hanno. A Malpensa, ci racconta Fortunata, sono circa cento, anche se, ci bisbiglia all’orecchio, in realtà, a volte raggiungono il numero di duecento cinquanta.

Fortunata è una signora greca di circa settanta anni, viene da un’isola dove il sole brucia la pelle tutto il giorno e dove è vissuta in grande povertà. Non ha famiglia, da anni si è trasferita in Italia, seguendo il marito, morto dieci anni fa e lavorando con lui nei mercati rionali in attività occasionali. Poi la malattia, le cure, gli ospedali e la povertà. Dopo anni da vagabonda lungo i portici di Bologna, è arrivata a Malpensa insieme ad una amica, che ora  è ricoverata in un ospedale. Sta bene, ci racconta, è felice: ora vede tanta gente, parla con tutti ed è al caldo. Non vuole andare in ricoveri di nessun genere, sarebbe la morte per lei, limitare la sua libertà. Soltanto una volta ogni due, tre giorni scende giù a Milano alla Caritas per avere qualche scorta da mangiare.

Così come è arrivata, silenziosamente, Fortunata, appena vede in lontananza delle guardie giurate, si eclissa fra la gente. La vediamo andare via, con il suo carrello pieno di bagagli e cianfrusaglie, e confondersi fra la marea di gente in transito nell’aeroporto.

Ciascuno di noi rimane turbato dalla conoscenza di Fortunata. Una vita senza veri affetti, senza certezza, in solitudine…che ironia della vita il suo nome: “Fortunata”!

Mentre ancora scossi ci avviamo verso il nostro gate, sentiamo che è iniziato l’imbarco per il volo Ita 92965 per New York. Si parte.

Let’s go!  Lake Placid ci attende.