HomeLa RivistaCultura&ArteLA FACCIATA RESTAURATA DEL MAC LULA MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DI LULA

LA FACCIATA RESTAURATA DEL MAC LULA MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DI LULA

 

Dai confini dell’impero un esempio di civiltà e di altruismo e di una coscienza verde ante litteram vede il restauro della decorazione della facciata del Museo di Arte contemporanea di Lula che, ha alle spalle della sua nascita, una storia di lotta che ha coinvolto l’intera comunità schierata solidamente contro lo strapotere di chi voleva privare il paese di un bene paesaggistico sentito proprio, perché parte irrinunciabile della propria storia, dalla comunità Lulese. L’accaduto vede da una parte una grossa organizzazione finanziaria, proprietaria di centinaia di ettari sul Monte Albo, che sovrasta il paese di Lula e che vorrebbe far legna, con tagli indiscriminati, della foresta SAE e TAMPONI e con il sacrificio di alberi secolari. 

La popolazione si mobilita in difesa di un ambiente che paesaggisticamente e fisicamente sta per essere violentato, con brutalità, da un padrone che ha come unico obiettivo il profitto.

L’anno in cui il fatto si verifica è il 1981.

La popolazione si costituisce in comitato PRO SU MONTE ed incomincia, sotto varie forme, una lotta che alla fine vedrà riconosciuti il diritto della comunità ad un ambiente sano e non deturpato dalla bramosia  dell’uomo.

Uno dei segni che tangibilmente hanno raccontato i fatti è la testimonianza sotto forma di decorazione murale che, in quell’anno, è stata progettata e dipinta dagli artisti Diego Asproni, Francesco Del Casino, Nico Oronesu, noti nell’isola come pittori muralisti, impegnati nel sociale e allora a supporto della lotta in atto. Alla decorazione parteciparono con il contributo pittorico gli allievi di una classe terza della scuola media locale.

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La decorazione racconta il tentativo di abbattimento di un albero su cui la vita fluisce attraverso la presenza delle foglie che gli sono proprie ma anche della presenza di un essere umano con il quale convive, favorisce e condivide la sua attività pastorizia. Nella parte destra della facciata è anche presente un monito, in forma di poesia dialettale, scritto da un locale anziano poeta e rivolto alla manifesta arroganza del padrone che, sordo e cieco, non riesce a vedere la straordinaria bellezza di quel territorio e con i suoi comportamenti che impersonano il potere nega al popolo, da sempre, quella giustizia che gli è dovuta.

“Da Monte Albo monte a noi molto caro / che ci ha visto crescere e ci comprende / si vede un raro e vasto ed ameno orizzonte/ tutto l’incanto della natura/ da addormentati o svegli sogniamo la libertà e la giustizia/ per un popolo che ha visto negato ogni diritto”

La facciata restaurata gratuitamente dagli artisti che l’avevano dipinta nel lontano ’81, sotto la supervisione della Sopraintendenza alle Belle Arti, è la sede del Mac di Lula. Edificio, sino a poco tempo fa’ ammasso di calcinacci abbandonati, recuperato architettonicamente attraverso il progetto e l’opera di un giovane architetto, Luca Zecchin, che se ne è aggiudicato la realizzazione attraverso un progetto, considerato innovativo e rispettoso della vecchia architettura, fra numerosi altri pervenuti dopo un bando internazionale di selezione.

Il progetto del MAC Lula è nato dall’amore per quel territorio di due imprenditori privati, Mariolina Mannia e Domenico Fumagalli che, in concerto con le istituzioni pubbliche del paese, hanno voluto regalare a  Lula, questo paese della Baronia in provincia di Nuoro, un museo del quale si prevede l’apertura nel mese di aprile del 2022 , arricchito dalla loro notevole collezione privata di opere moderne e contemporanee.

Le fotografie sono state riprese dal filmato allegato di Vincenzo Florenzi.

Per i lettori che volessero approfondire lasciamo il link di collegamento alla pagina di YouTube invitandoli, non appena la pandemia ci libererà della sua presenza, alla visita del Museo e di uno dei territori più belli, ospitali e ancora incontaminati della terra di Sardegna.

https://www.youtube.com/watch?v=Xp7wpHGcdA4

 

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