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IL CONCETTO DI LIMITE NELLA LAUDATO SI’

Il concetto di limite nella Laudato si’.

Un’Enciclica letta più dai non cattolici che dai “fedeli”

di Raniero Regni

…..Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo
come strumenti del tuo affetto
per tutti gli esseri di questa terra,
perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.
Illumina i padroni del potere e del denaro
perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,
amino il bene comune, promuovano i deboli,
e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.

(Preghiera Cristiana con il Creato Laudato Si’  Lettera enciclica di Papa Francesco 2015)

Come promesso in un precedente articolo di questa rubrica, torno ancora a scrivere sulla lettera enciclica di Papa Francesco del 2015 e lo faccio per due ragioni, perché è uno dei testi più importanti che siano stati scritti recentemente a livello globale e perché io stesso ne avevo sottovalutato il valore, e questo rappresenta per me un piccolo risarcimento per un errore. Che sia un documento scritto dal capo spirituale di una religione mondiale non dovrebbe rappresentare un ostacolo alla lettura e non lo è stato. Lo testimonia il fatto, paradossale, che il documento papale è stato più letto e recepito fuori della Chiesa che al suo interno. L’altro aspetto importante, ovvero che sia scritto da un uomo religioso che mette al suo centro l’idea e la presenza di Dio, può invece rappresentare un ostacolo per la coscienza laica di oggi, che si è battuta e si vanta ancora di negare l’esistenza della Trascendenza nella vita umana come fondamentale difesa della sua libertà. Questo può rappresentare un ostacolo maggiore alla ricezione del messaggio contenuto nell’Enciclica e su questo appunterò l’attenzione. 

Personalmente ho sempre pensato che l’idea che vede nell’esistenza di Dio una limitazione della libertà e dell’autonomia umane, sia un’idea strana. Come se il credere fosse di impaccio, un ostacolo, per il pensare. Ho invece sempre trovato persuasiva l’idea di Chesterton, che da quando l’uomo non crede più in Dio, non è che non creda in niente, è che crede in tutto. Il XX secolo è pieno di esempi tragici, soprattutto sul versante politico, di ideologie atee che in realtà non negavano la religione ma si presentavano esse stesse come religioni secolari, delle vere e proprie “ideocrazie”. Il Comunismo, il Fascismo e il Nazismo, non sono state delle semplici ideologie, il che impedirebbe la comprensione della loro potenza suggestiva e forza scatenata, ma vere e proprie religioni che ponevano l’Assoluto non nella Trascendenza ma nella immanenza. La struttura era di tipo religioso, la Società senza classi, la Nazione, il Reich millenario, diventano le divinità cui sacrificare tutto. Degli infiniti mal posti che non facevano che assolutizzare un qualche aspetto del finito. Al contrario, il riconoscimento dell’esistenza di Dio, quantomeno dice all’essere umano che lui non è Dio. Oggi, un altro infinito mal posto lo si vede nel Mercato o nella Tecnoscienza, a cui si chiede di risolvere ogni nostro problema.  

Partiamo proprio da questo aspetto per leggere l’Enciclica. L’uomo è una creatura come tutte le altre creature. Il fatto che sia una creatura speciale e cosciente e che dia il nome alle cose vuol dire che non è il padrone ispirato solo dall’idea di dominio. E se dà un nome a tutto ciò che esiste, come è scritto nella Bibbia, vuol dire che si deve prendere cura di loro. La Terra è di Dio non degli esseri umani, è di tutti gli esseri viventi. Questo rappresenta il primo, invalicabile limite all’azione dell’uomo sul pianeta. Che c’è sempre stata, perché gli esseri umani devono trasformate la natura per poter vivere, ma oggi questa azione ha raggiunto e superato ogni limite. 

Il testo papale contiene una critica all’antropocentrismo dispotico e deviato, al cuore del quale c’è la mancanza di limiti. “Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data”. L’essere umano viene visto come dominatore, consumatore e sfruttatore, “incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati”. Questa azione devastante sulla casa comune è data dall’idea di una produzione illimitata che disprezza ogni richiamo alla misura.  È la cultura dello scarto, “che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura”. Con l’idea che i beni comuni siano invece privati e che il mondo artificiale può sostituire il mondo naturale, Tutte infrazioni al senso del limite. “Si rende indispensabile creare un sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivate dal paradigma tecno-economico finiscano per distruggere non solo la politica ma anche la libertà e la giustizia”.  Al cuore della crisi ecologica c’è “l’eccesso antropocentrico”. Di nuovo un auto-accecante superamento di limiti. Né antropocentrismo ma neanche semplice biocentrismo, ma equilibrio e misura, perché “non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia”. 

L’ispirazione è quella di S. Francesco che vuole ritrovare una connessione, un’armonia e un’unità con Dio, con le creature viventi e con gli altri esseri umani. Superare i limiti significa fare violenza ed esprimere tracotanza. Nessuno mi può fermare e si può opporre alla mia azione. Purtroppo l’essere umano, non ha dei freni inibitori innati che limitino la sua azione. Egli era debole e si era sempre dovuto difendere dalla pressione naturale. L’unica cosa che può frenare la sua azione è la ragione, ma non solo la ragione scientifica calcolante e la sua sorella gemella tecnologica, ma la ragione umana che deve ascoltare la saggezza rivelata dalla religione, da ogni religione.  

Laudato si’, il titolo dell’enciclica  è una preghiera, come era nell’eccezionale cantico francescano e si conclude con una preghiera. Questo dice il carattere esortativo e di speranza. La poesia come l’arte è un appello con la bellezza e alla bellezza del creato. La speranza è quella di una conversione ecologica globale, esteriore ed interiore. Una “spiritualità ecologica”. Ma questa è un’altra storia e lo spazio a mia disposizione è finito. 

https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html 

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