Ucraina, 2015… Sono stata lì con una mia amica e collega @francescadistefano per raccontare una storia complessa e dolorosa. Eppure in mezzo a tante difficoltà abbiamo avuto dei momenti indimenticabili, scanditi dalla composta gentilezza di quel popolo forte e orgoglioso. La signora che vedete nella seconda foto, nel suo negozio vendeva -tra le altre cose- anch2e il pane. Era uno di quei negozi dove se sposti una scatola di fiammiferi trovi un mondo sommerso…Credo che mia nonna lo avrebbe chiamato giustamente “emporio”.

  Io, affamata -e quando sono affamata scansatevi tutti!-continuavo a dire: “Can I have some BREAD please?

…Bread…” ma evidentemente non riuscivo a farmi capire. A un certo punto ho individuato e indicato una roba che assomigliava a un pezzo di pane esclamando: “Bread!!!” e lei, quasi a rimproverarmi: “Brettt!” E io “Ecco!!! Some Brettt please!” Giù risate, nostre e della signora che chissà cosa avrà pensato di quelle due scappate di casa. 

Quel momento ci fa sorridere e ci unisce ancora, tanto che Francesca per me da allora è Brett (e io lo sono per lei!). Ora, come tutti, assisto incredula a questa tragedia. Ho visto un’immagine che più di tutte mi ha devastato: un papà disperato che per mettere in salvo sua figlia e garantirle -chissà!- la salvezza e un futuro si separa da lei mettendola su un autobus. 

  Quelle manine nelle mani grandi del papà che le stringe tra le lacrime per l’ultima volta vorrei poterle prendere io, tra le mie, insieme a quelle di tutti quei bimbi che all’improvviso si sono ritrovati confusi nella solitudine, nell’orrore di una stupida guerra. Quanto dolore, quanta inutile sofferenza… i vostri figli sono i nostri figli. 💔 Ha ragione il presidente Zelensky: “Questa è una minaccia per tutti noi.” 

Non ricordo giorni più bui di questi e la situazione sta peggiorando ora dopo ora. Le persone colpite da questa drammatica crisi hanno bisogno di tutto, hanno bisogno di noi. 🙏🏻 

(Giovanna Nina Palmieri -Instagram marzo 2022)