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SÌ, SÌ, SÌNNER

Editoriale  / 159

 di Pierluigi Palmieri

Siamo arrivati a domenica 9 giugno 2024 e scrivo mentre al Roland Garros di Parigi si gioca il doppio femminile del torneo che ha visto gli italiani e le italiane arrivare tutte e quattro le semifinali previste dal programma di uno dei tornei di tennis del Grande Slam*. Un risultato storico per i nostri colori rappresentati da Simone Bolelli e Andrea Vavassori (doppio Maschile),

 

Sara Errani e Jasmine Paolini (doppio Femminile), Sono tutti  arrivati alla finale, con  la  moretta della Garfagnana (mamma polacca e nonno ghanese) presente anche  in quella del singolare, Ma non parli di  Sinner?  vi starete chiedendo. Si, certo Jannik Sinner è il personaggio a cui dedico questo editoriale, ma ho scelto di inquadrarlo da un’angolatura che esclude l’aspetto del pur importante risultato ottenuto sul campo.

Da Parigi sono arrivati segnali importanti sulla valenza educativa degli eventi sportivi, quella che da lustri con il comitato  scientifico costituito alla Lumsa*, cerchiamo di mettere in primo piano rispetto alle ben note derive provocate dall’invasione dei marchi commerciali, sempre pronti a speculare  sulle immagini   degli atleti e delle squadre “vincenti” per attribuire ai loro prodotti le stesse prerogative di chi eccelle nello sport. Cosi Jannik in poche ore è diventato l’emblema di tante imprese, tra cui un gestore della telefonia e un produttor di pasta. Il messaggio che arriva dal mondo dell’economia è che a casa Sinner  si è sempre usato quel  Wifi e sin da bambino  a San Candido il rosso Altoatesino sia stato cresciuto esclusivamente con pasta abruzzese. In Filosofia dello sport , già oltre trent’anni fa questa esposizione mediatica“fuori ruolo”  della  figura dell’atleta veniva stigmatizzata dal grande pedagogista F. Ravaglioli : “la gran parte dei campioni sportivi rischia sempre meno di vedersi cadere di dosso la qualità come una pelle che non serve più”.

Nella postfazione  della seconda edizione  dal titolo La Filosofia dello sport (2013) provai  comunque ad incunearmi nei meandri di questi fenomeni per attualizzare il testo del Maestro facendo leva sugli strumenti oggi a disposizione del “pubblico” (tifosi e spettatori, docenti e studenti, dirigenti e atleti in erba) per praticare una contropressione mediatica. Allora ecco gli spunti che arrivano dal ventiduenne Sinner visto al Roland Garros di Parigi:

  • La commozione per l’annuncio di essere diventato il Numero 1 al mondo nel corso dell’intervista seguita al quarto di finale  vinto su Grigor Dimitrov e l’immediata  dichiarazione di solidarietà verso Novak Djocovic, che, impossibilitato a proseguire nel torneo per un infortunato al ginocchio (poi operato) , ha perso l’occasione di mantenere il primato;

  • La correzione della decisione del giudice di linea che gli aveva attribuito un punto considerando fuori un colpo di Alcaraz nel momento in cui il mach di semifinale era in perfetta parità. Questione di millimetri ma il punto “è” dell’avversario !;

  • Il riconoscimento dei meriti dell’avversario: “Ha giocato meglio nei momenti importanti dei set che ha vinto”;

  • Il giudizio obiettivo sulla sua Prestazione:: “Ovviamente sono deluso per come è finita, ma fa parte del processo e della mia crescita.

Nel corso dell’incontro in questione  si sono ripetuti numerosi gesti di fair play da parte di Sinner e di Alcaraz, tanto da spingere una campionessa come  Roberta Vinci, al commento tecnico, che “quei due” avrebbero potuto giocare anche senza  arbitro! ( come fanno i ragazzini quando giocano nei campetti improvvisati di periferia),

Ebbene la constatazione che Jannik Sinner è rimasto con i piedi per terra e da Numero 1 al mondo ha  veramente “giocato” nel rispetto dei canoni  fondamentali del Fair play mettendo davanti a ogni sua possibilità di vittoria il rispetto dell’avversario e delle regole, fa nascere la speranza che l’antidoto contro la speculazione mediatica a sfondo commerciale esista davvero. Questo ovviamente vale  anche all’esito degli incontri di doppio, Dopo la mancata vittoria di Bolelli e Vavassori, Errani-e Paolini  si sono dovute accontentare del piatto d’argento destinato alle seconde, cedendo la coppa a Gauff e Siniakova, il che lascia a queste ultime il  “rischio” maggiore di cedere al richiamo delle sirene della pubblicità.

 

L’immagine di una minuscola pallina gialla che rimbalza sulla linea bianca di fondo campo dalla parte di Sinner, il quale “rifiuta” il verdetto a suo favore, costituisce un elemento di grande valenza in termini di etica professionale e va  inserita nei libri di testo di educazione motoria e in quelli di educazione civica, E’ un’immagine che  se  inserita nei giusti contesti di programmazione scolastica nei corsi di formazione per i dirigenti sportivi e genitori,, con il supporto degli spunti offerti da Jannik Sinner,  può cancellare d’un colpo quelle della pubblicità commerciale, lasciando addosso agli atleti “la pelle della qualità”, che serve e come!

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      Il  Comitato Scientifico si è costituito  presso la LUMSA Università di Roma, in occasione dell’attivazione  del Corso di Perfezionamento  post lauream Educazione e Management dello Sport ( Presidente : Raniero Regni,  ordinario di Pedagogia Sociale, componenti MONS. MELCHOR SÁNCHEZ DE TOCA Y ALAMEDA , Sottosegretario   del Pontificio Dicastero  della cultura, Padre Murray, Cappellano dell’Università del Foro Italico, Angela Teja storica dello sport, Pierluigi PALMIERI Professore a contratto di Metodi eDidattiche della attività motorie e sportive)·

 

 

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