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 ABBATTERE LA CENTRALE NUCLEARE DI MONTALTO DI CASTRO

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 ABBATTERE LA CENTRALE NUCLEARE DI MONTALTO DI CASTRO

TAR PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO NATURALE DELLA MAREMMA

 L’ex centrale nucleare di Montalto di Castro deve essere abbattuta. Lo ha deciso la sezione seconda bis del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso di Enel Produzione spa contro l’ordinanza del Comune di Montalto di Castro che disponeva la demolizione delle strutture della centrale, accogliendo così le tesi sostenute in giudizio dagli avvocati del Codacons Carlo Rienzi e Gino Giuliano, intervenuti nel procedimento a sostegno dell’amministrazione comunale.
L’ordinanza del Comune di Montalto di Castro si basava sull’attuale stato di abbandono del contesto dei luoghi e l’impatto paesaggistico, e dinanzi al Tar l’amministrazione ha argomentato “come il “relitto” sia privo di ogni utilità industriale e civile ed abbia perso – in conseguenza del referendum per l’abrogazione delle norme per le costruzioni di nuove centrali nucleari – rilievo di carattere nazionale; il manufatto, abbandonato e in stato di degrado, non risponderebbe più al perseguimento di alcun interesse pubblico e/o privato”.
“Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 335 del 14 novembre 2017, al fine di attuare interventi mirati alla conservazione ed al ripristino del patrimonio ambientale e paesaggistico nel territorio di competenza, il Comune di Montalto di Castro ha commissionato un approfondito studio di fattibilità tecnico-giuridica per “fotografare lo stato di fatto sul territorio dei grandi complessi edificati di natura industriale” – si legge nella decisione del Tar – All’esito dell’analisi dell’intero territorio comunale, i tecnici incaricati hanno potuto rilevare che, su una scala da zero a 25 di valutazione di impatto ambientale, “la centrale ex-nucleare di proprietà Enel produzione S.p.A. presenti il valore di criticità più alto, pari a 25. Il relitto della centrale ex nucleare Alto Lazio di proprietà Enel produzione S.p.A. rappresenta, dunque, al momento la più elevata criticità di carattere paesaggistico ambientale presente nel Comune; di Montalto di Castro (VT), priva di ogni utilità industriale e civile e del tutto inadatta a qualsiasi tipo di recupero urbanistico e/o intervento di riqualificazione”.
Per i giudici del Tar (Presidente Pietro Morabito, Relatore Salvatore Gatto Costantino) “il Comune ha titolo ad adottare i provvedimenti necessari al risanamento dell’area (altrimenti il protocollo d’intesa sarebbe stato stipulato con le Amministrazioni centrali), così come, del resto, testimonia anche l’andamento della conferenza dei servizi sul quale si è ampiamente soffermata la difesa comunale […] Quel che è dirimente è che tra i presupposti delle misure adottate dall’Ente e fatte oggetto di censura da parte di ENEL si colloca, in via prioritaria, la circostanza che il “relitto” è stato motivatamente valutato come un presupposto di pericolo ambientale ed anche urbano, di rilevante gravità; la cui conservazione non è consentita da alcun atto ampliativo attualmente efficace e dunque neppure da un permesso di costruire “tipico”.

“Grazie alla battaglia del Comune di Montalto di Castro e del Codacons, finalmente l’eco-mostro dell’ex centrale Enel sarà abbattuto, con evidenti vantaggi per il paesaggio naturale della Maremma e per l’ambiente” – commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi.

( Codacons – Comunicato- Carlo Rienzi  7  marzo  2024)

 

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