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EDOARDO: A OTTO MESI VA ALLE SUPERIORI..

Editoriale / 112

EDOARDO: A OTTO MESI VA ALLE SUPERIORI..

                                                                                                                                   di Pierluigi Palmieri

 

 Qualche anno fa, frequentavo le  scuole superiori, accolsi con marcata incredulità la notizia che un bambino coreano di quattro anni aveva una preparazione da licenza media. All’epoca non andavano di moda le fake news, e neanche le quotidiane banalità, che fanno gonfiare il conto in banca degli/delle influencers, ma anche di molti siti specializzati. Le testate cartacee andavano sì alla ricerca di notizie sensazionali, ma, di norma, erano molto attenti a documentarsi e comunque rispettavano la regola infallibile delle cinque “W” (who?, What?, where?, when?, why?). In quel caso si trattava  di uno dei tanti Kim che in Corea del Sud pullulano, come le  “Maria” in Italia, ma le cronache riportando nome e cognome di quel  ragazzino riferivano che era stato accolto come “ospite” all’età di quattro anni alla Facoltà di Fisica di una Università di Seul.  Era una notizia vera tanto che oggi Kim Ung-Yong è presente nel Guinness dei Primati per avere uno dei QI più alti di tutti i tempi con il sorprendente punteggio di 210. Kim è anche considerato uno dei dieci “Bambini prodigio” della storia, in buona compagnia con Wolfgang Amadeus Mozart, Blaise Pascal, Pablo Picasso, Carl Friedrich Gauss,quello della “curva degli errori”.

Non ci sono errori, nel titolo di questo editoriale. Questa non è una fake news e neanche una hoax ( bufala) è una notizia  “vera”, ché contiene le dovute risposte. Infatti Edoardo  (Who=chi) che  deve ancora compiere un anno, nell’anno scolastico 2022- 23 (when= quando)  già frequenta l’ultimo anno del Liceo Artistico (what = che cosa) del Liceo artistico di Ravenna (where = dove). Il lettore attento potrebbe osservare che le “W” sono solo quattro e quindi a rigore di “giornalismo corretto” la notizia sarebbe incompleta. Ma Edoardo in un batti baleno, ha trasformato Leonardo  e Sofia  da tranquilli studenti nel suo papà e nella sua mamma. Un padre che ha confessato il  disorientamento provato nell’apprendere la notizia e la sua preoccupazione per il dover mettere su famiglia da studente non ancora “maturo”, nel momento in cui pensava ancora ad un posto di lavoro per la tranquillità economica. Una madre  che, pur vicina alla maturità liceale, aveva deciso di abbandonare gli studi. La didattica a distanza le risultava complicata e l’attenzione al “frutto del loro amore” aveva preso il sopravvento (suona di tenerezza questo idiomatico “frutto dell’amore” usato quando due giovanissimi concepiscono un figlio!),

  Però un preside illuminato e caparbio, quello del Liceo Artistico “Nervi” di Ravenna le fa il pressing e le propone una soluzione originale. Allestirà a scuola  una nurcery dedicata per “EDO” e nella sua Classe, accanto al banco della mamma, ci sarà spazio per il suo passeggino. Via ogni perplessità e il progetto prende corpo. Ecco che per la notizia arriva anche la necessaria quinta “W” (who = perché !).. Il fatto ha un altro “perché” inteso come valenza in termini di solidarietà e di affetto. I compagni di  Sofia hanno adottato EDO come mascotte della classe e negli intervalli tra le lezioni fanno a gara per coccolarlo. Prove di maternità e di paternità anche per loro. Ma anche di maturità. Quella scolastica arriverà a breve per tutti loro: ci saranno solo prove orali, ma quella pratica Sofia &Co, l’anno già superata grazie al loro compagno di classe Edoardo (Who?). Non è un nome coreano, e neanche un ragazzo prodigio ( ma quella scuola, con i tempi che corrono, un mezzo prodigio lo ha realizzato).

 E la nursery? “Quella” – ha anticipato il preside – “resterà a disposizione della comunità scolastica” (docenti, personale amministrativo e collaboratori, e, perché no ?, degli alunni ). E’ un auspicio per l’ incremento delle nascite  e per l’abbattimento della mortalità scolastica. Ma  anche un laboratorio da replicare in tante altre realtà.  

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