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IL “Che sarà mai” DI MAURIZIO COSTANZO E LA LUMACHINA PORTAFORTUNA

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Il “Che sarà mai”  di Maurizio Costanzo e e la lumachina porta fortuna

“Io non odio. È troppo faticoso ricordarsi giorno dopo giorno chi e perché” (M.C.)

 

Maurizio se n’è andato un mese fa: salutato dall’affetto di tantissima gente.

D’altra parte era a tutti gli effetti uno di loro: uno di noi!

E ognuno di noi ne porta dentro qualcosa: chi da amico, chi da semplice spettatore, chi da collega, chi da suo fan.

A tutti ha dato qualcosa: con la sua ironia, con la sua curiosità, con la sua bonarietà, con la sua capacità divulgativa, con il suo coraggio, anche soltanto con la sapienza di “intrattenere” e dunque di far star bene senza troppe pretese.

La sua filosofia di vita era il “che sarà mai?”. “Che sarà mai se non arriva un ospite all’ultimo momento?”, “Che sarà mai se bisogna affrontare un piccolo ostacolo?”, “Che sarà mai se quello si crede più importante di te?”.

Il “che sarà mai?” traballò solo quando qualcuno cercò di ammazzarlo. Non tanto per sé: quanto per la donna che amava e con la quale, da allora, non viaggiò mai più nella stessa automobile.

Ma una settimana dopo riprese a irridere la mafia senza flettere di un centimetro

Aveva una sincerità tutta sua. Non ti “negava” una critica se pensava ti potesse essere utile: ma lo faceva sempre accarezzandoti. Men che meno ti negava un complimento: a volte inatteso, a volte anche esagerato (ma faceva parte della sua generosità)

Ormai tutti sanno che ad ogni incontro che avevi con lui ti regalava una tartarughina che si faceva fabbricare solo per sé (e per i suoi amici).

Voleva dire: “Ti porterà fortuna”. Spesso è successo. Mi dispiace non averle conservate tutte.

Gli ho voluto bene. So che me ne ha voluto anche lui

 

( Marino Bartoletti -Facewbook – 23 marzo 2023)

 

 

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