HomeEditorialiVaccini a Scuola: usare il cervello! Ci vuole la Campagna “NO no vax”

Vaccini a Scuola: usare il cervello! Ci vuole la Campagna “NO no vax”

di Pierluigi Palmieri

Come non scandalizzarsi nel leggere le cervellotiche dichiarazioni dei rappresentanti dei sindacati della scuola che si stanno agitando per “tutelare” quelli che non vogliono vaccinarsi. Si definiscono rappresentativi dei lavoratori, ma dimostrano di avere gli occhi foderati di prosciutto e le orecchie blindate quando, di fronte all’incombente pericolo di recrudescenza della pandemia, hanno tirato fuori dal bagaglio della demagogia la richiesta di tamponi gratuiti per tutto il personale della scuola. A prima vista l’idea potrebbe apparire anche ragionevole, ma diventa appunto cervellotica quando si va a “trattare” per esentare dal pagamento anche i no vax, contestando al Ministro dell’Istruzione che ha stabilito che il tampone sia gratuito solo per le persone che per gravi patologie regolarmente certificate non possono ricevere il vaccino.

Ho provato anche una mediazione. Ma il ministro tira dritto per la sua strada. Bianchi ha intenzione di applicare quanto previsto dalla legge“. . Udite, udite!: “il ministro vuole far rispettare la legge!!” . Non trovo le parole per definire chi si permette di fare una dichiarazione del genere. Sono parole comunque inaccettabili perché provengono dal Segretario di una delle sigle sindacali tra le più “rappresentative” della scuola e trovano l’avallo dei colleghi titolari di di altre sigle.

L‘assurdo messaggio che Pino Turi, segretario della UIL, ha inviato al personale scolastico fa gongolare i no-vax che notoriamente non vogliono sentir parlare di leggi e seguitano a parlare di limitazione di libertà.

Il garante della privacy Pasquale Stanzione poi ci mette del suo, quando afferma con indubbia ambiguità che Non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali  da parte dei dirigenti scolastici che devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida (fonte Repubblica).

Il sindacalista prova a giustificarsi sostenendo che la legge impone l’obbligatorietà ad “una sola categoria” e non ha carattere generale e il presidente dell’Authority per la privacy fornisce un comodo assist ai no vax, ancora paradossalmente presenti nella categoria degli operatori scolastici e soprattutto degli insegnanti, additando come strumento di violazione della privacy l’eventuale compilazione da parte dei Presidi di elenchi dei possessori di Green pass e/o di quelli che non lo posseggono. In entrambi i casi si collocano sullo stesso piano di coloro che non possono vaccinarsi quelli che non vogliono.

I Dirigenti scolastici da parte loro denunciano, a mio giudizio giustamente, il sovraccarico di lavoro e di responsabilità che deriverà dal nuovo sistema organizzativo, ma anche l’assenza di un protocollo per un sistema di verifica agile e tale da non compromettere il normale rispetto dell’orario scolastico.

 Ebbene in tutti questi discorsi c’è un denominatore comune che riguarda la sottintesa giustificazione di chi ricorrendo ad assurdi motivi di carattere ideologico, rifiuta il vaccino e, alla faccia del buon senso civico, mette a repentaglio la salute degli altri vanificando i sacrifici conseguenti ai vari lockdown e gli sforzi in atto per evitare una nuova disastrosa ondata pandemica.

Sono ovviamente di parere completamente contrario rispetto alle esternazioni di Turi e Stanzione e propongo di indire, a partire da subito, una campagna initolata “NO- No-vax” che abbia il suo momento culminante alla vigilia della ripresa delle lezioni “in presenza”. 

La scuola e i milioni di giovani che la frequentano non meritano il ripetersi del disastroso della didattica a distanza e la riconquista dell’aula è messa a repentaglio proprio dagli spavaldi renitenti alla vaccinazione. Si attivino Hub nelle scuole, sull’esempio di Bolzano e dell’Inghilterra,  e si usino Camper vaccinali, come hanno iniziato a fare le regioni del nord e, per chi non ci sente dall’orecchio giusto, si applichi senza esitazione la sospensione immediata dall’insegnamento e/o dall’impiego e anche l’esclusione dalle nomine per le supplenze. Oltre ovviamente alle sanzioni pecuniarie 400-1.000 euro) come previsto dalla ..legge e,  lo apprendo mentre scrivo, confermato dal decreto Monocratico de TAR Lazio.

Vaccino come titolo di accesso al lavoro e basta! Ci vuole poco a fare la verifica “una tantum”attraverso i QrCode del Green pass. L’operazione si dovrà ripetere solo alla data di scadenza del documento. Basterebbe usare il cervello …

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