HomeUncategorized“Dammi la cocaina o ti ammazzo”: a Pescara accoltella un uomo per avere la droga

“Dammi la cocaina o ti ammazzo”: a Pescara accoltella un uomo per avere la droga

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Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato il 44enne E.P., pescarese già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti giudiziari. L’uomo dovrà rispondere dei reati di rapina (aggravata dall’utilizzo di un’arma e dall’aver agito per motivi abietti), lesioni volontarie aggravate e porto, senza giustificato motivo, di coltello fuori dalla propria abitazione.

Lo scorso 27 Maggio un uomo era stato infatti ricoverato con diverse ferite da arma da taglio. Il suo racconto era stato sin da subito poco credibile: aveva infatti dichiarato di aver fatto visita ai propri genitori e, una volta uscito dal loro stabile di residenza, era stato aggredito da uno sconosciuto. Pochi giorni dopo, la vittima aveva sporto denuncia per quanto accadutogli, ma anche questa volta le dichiarazioni fornite avevano indotto gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Pescara a ritenere che non stesse raccontando tutta la verità.

Dopo esser stato ascoltato più volte dalle Forze dell’Ordine, l’uomo ha però dovuto raccontare il vero: cioè di esser stato aggredito da E.P., quella notte stessa, perché l’aggressore era a conoscenza del fatto che lui avesse della cocaina con sé. Al suo diniego di consegnarla, era stato colpito con una coltellata e con la minaccia di venir ucciso se non l’avesse data. E’ stata quindi sentita, dalla Squadra Mobile, anche la persona che lo aveva accompagnato in auto dai genitori: tutta la storia è stata confermata ed E.P. è stato riconosciuto da una foto.

Alla luce delle risultanze così acquisite, quest’ultimo veniva segnalato alla Procura della Repubblica di Pescara. Il Pubblico Ministero, titolare delle indagini, in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza, ritenendo concreto ed attuale il pericolo di reiterazione del reato, faceva istanza per l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere. L’ufficio del G.I.P., condividendo l’impianto accusatorio, disponeva pertanto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di E.P. Il provvedimento restrittivo è stata eseguito nella mattinata odierna dagli uomini della sezione antirapina della Squadra Mobile, che hanno rintracciato l’uomo nella sua abitazione, traducendolo poi in carcere. 

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