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SALDI 2023: NO RESSA NEI NEGOZI E PRUDENZA DEI CONSUMATORI

 

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SALDI 2023: NO RESSA NEI NEGOZI E PRUDENZA DEI CONSUMATORI

Si aprono tra luci e ombre i saldi invernali 2023, con nessuna ressa nei negozi e centri commerciali, e code davanti ai negozi solo in alcune città, mentre altre hanno registrato afflussi in calo rispetto agli anni passati. Gli sconti, però, si presentano subito elevati, con percentuali tra il 30% e il 50%. Lo afferma il Codacons, che come ogni anno monitora l’andamento degli sconti di fine stagione in Italia.
Quelli del 2023 si confermano saldi all’insegna dell’incertezza. Solo alcune città hanno registrato buone presenze e code davanti ai negozi, ma le resse presso centri commerciali, outlet e boutique d’alta moda sono oramai un ricordo del passato. Nonostante l’ottimismo dei commercianti, la stagione degli sconti si è aperta al rallentatore, con afflussi in calo rispetto agli anni passati e cittadini che girano per negozi, osservano ma acquistano poco. Nelle grandi città, tuttavia, a sostenere il commercio sono i turisti stranieri, la cui propensione all’acquisto, specie presso boutique e marchi famosi, rimane elevata.
Contrariamente ad alcune previsioni circolate nei giorni scorsi, i saldi sono partiti subito con percentuali di sconto elevate, comprese tra il 30% e il 50%, a dimostrazione di come i commercianti sperino nei saldi invernali per risollevare le vendite – prosegue il Codacons – Occorrerà in ogni caso attendere i prossimi giorni per verificare se i saldi, che quest’anno sembrano più che mai all’insegna dell’incertezza, si riveleranno un flop o saranno in grado di dare respiro al commercio.

(Codacons –  Comunicato stampa – Carlo Rienzi- 5 gennaio 2022)

 

ECCO COSA SAPERE

 Nel 2022   Confcommercio e Federmoda hanno predisposto un utile decalogo che aiuta a sapere di più su come approcciare i saldi invernali. Sono stati stilate le 10 regole rivolte sia ai negozianti sia ai consumatori. Si tratta di un decalogo che voleva essere anche un prontuario di norme anti Covid (noi di Centralmente- La Rivista continuiamo a raccomandare il rispetto dei punti 6.7.8 e 10)ma non solo: è anche un vademcum per effettuare acquisti intelligenti, oculati e anti-raggiro:

ECCO COSA SAPERE
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store e anche in camerino durante la prova dei capi.
9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

 

 

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