FOTOREPORTAGE DI GIAMPIERO MARCOCCI CON LE STORIE PERSONALI DI QUESTO DRAMMA DELLA PANDEMIA
Ci sono molte strade per uscire dalle noie della pandemia. Anche quelle che possono trasformare sofferenza e noia in una occasione di opportunità. Come ha saputo fare Giampiero Marcocci che, da eccellente maestro dell’obiettivo, ha raccolto in un bel libro fresco di stampa immagini e riflessioni per raccontare storie personali di coraggio e palpitante umanità. “Linea di confine”, questo il titolo significativo di viva attualità, con testimonianze che arrivano dall’intimità di un dramma che tutti stiamo vivendo, giorno dopo giorno, nell’altalena di luci e ombre degli arresti domestici. Giampiero e la sua macchina fotografica, fin dai primi giorni della pandemia iniziata ormai un anno fa, sono entrati nella intimità delle case di amici e conoscenti trasformate in trincee antivirus. Anzi, quasi sempre, hanno trovato ospitalità rimediata e discreta fuori dalla porta, negli androni, nei cortili o nei giardini “per fotografare con la mascherina che rendeva tutti uguali nell’angoscia e nella paura del virus”. In pagine illustrate da belle immagini troviamo uno spaccato della città e del territorio con tutti i rappresentanti delle diverse categorie che scrivono la propria esperienza del lockdown, in un interessante diario di sentimenti ed emozioni. “Sentivo-spiega Giampiero- che bisognava fermare sensazioni, ansie, paure, riflessioni, dolori, preoccupazioni, incertezze, visioni, esperienze di tutti che, con le loro storie personali, hanno saputo rendere la propria esperienza una toccante storia universale”. Un nobile e impegnativo progetto perfettamente riuscito per offrirci un libro da leggere, guardare e riflettere con tutto il meglio e il peggio di questa pandemia che, purtroppo, ancora continua.