I CINQUANT’ANNI DELLO STRAORDINARIO “MICRO EVENTO” MINA -BATTISTI

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I CINQUANT’ANNI DELLO STRAORDINARIO “MICRO EVENTO” MINA -BATTISTI

E’ caduto questa settimana il cinquantesimo anniversario di quello che, a mio modestissimo parere, resta il micro-evento televisivo più straordinario della storia della musica leggera italiana: e cioè il duetto fra Mina e Lucio Battisti andato in onda il 23 aprile del 1972 all’interno della trasmissione “Teatro 10” (che la stessa Mina conduceva assieme a Alberto Lupo, col quale duettò anche nell’immortale sigla finale e cioè “Parole parole”)

Battisti era al culmine della sua carriera: ma pure Mina non scherzava (anche se avrebbe ancora vissuto anni artistici favolosi)! Entrambi cominciavano ad avere qualche insofferenza verso le esibizioni dal vivo, anzi Lucio le aveva già lasciate da un paio d’anni (Mina lo avrebbe fatto non molti anni dopo). La “Tigre” aveva già in repertorio alcune canzoni (si può dire “leggendarie” senza tema di smentita?) che Battisti aveva scritto per lei. Non avevano mai cantato insieme, né l’avrebbero fatto mai più: per fortuna di chi allora non poté assistere all’esibizione in diretta (che per la verità era stata registrata nel pomeriggio al Teatro delle Vittorie) può goderne la replica tutte le volte che vuole. E riassaporarne l’irripetibile eccezionalità: per la bellezza e la scelta dei brani, per la qualità (e la rarità) dell’interpretazione, per il “clima” al quale diede un contributo decisivo la band di quattro “amici” (scelti da Battisti) che si coagulò per l’occasione (Gianni Dall’Aglio alla batteria, che fu il metronomo di quella meraviglia musicale; Massimo Luca alla chitarra acustica; Gabriele Lorenzi della Formula Tre alle tastiere; Eugenio Guarraia alla chitarra elettrica e Angelo Salvador, l’unico che non c’è più, al basso).

Non so voi, ma personalmente tutte le volte che ascolto questa performance, assieme a una nostalgia infinita, provo emozioni e benessere sempre nuovi, sempre diversi: in alcuni casi ai confini della commozione