Arresto nei giorni scorsi per D.B., 30enne di nazionalità macedone che è stato fermato addirittura in Serbia dopo aver visto pendere sulla sua testa un provvedimento di custodia cautelare in carcere da parte dell’Autorità Giudiziaria dell’Aquila.
Il provvedimento era stato emesso al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, svolta dagli investigatori della locale Squadra Mobile in materia di sostanze stupefacenti. Lo stesso si era reso infatti irreperibile, con altri due indagati di origine albanese (presunti appartenenti ad un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e hashish nel capoluogo), in occasione dell’esecuzione dei provvedimenti sopra citati.
Importantissima la caparbietà dei poliziotti aquilani, che hanno raccolto elementi preziosi per localizzare il giovane, e la collaborazione delle Autorità di polizia macedone e serba, efficacemente coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno consentito di rintracciare ed arrestare l’indagato, ora in attesa dell’estradizione in Italia. Continuano le ricerche degli altri due soggetti destinatari dello stesso provvedimento cautelare.
Il Questore di L’Aquila, Gennaro Capoluongo, nell’esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, ha affermato: “La collaborazione internazionale ha dimostrato di essere, ancora una volta, un indispensabile strumento per assicurare alla giustizia gli autori di gravi reati. L’impegno della Polizia di Stato di L’Aquila è quello di continuare nell’attività preventiva e repressiva per debellare l’illecito traffico di droga e non vi saranno aree del ”pianeta” dove rifugiarsi”.
