HomeLa RivistaA proposito di sballo del sabato sera…….

A proposito di sballo del sabato sera…….

“Qui è l’Ospedale, vole­vo avvisarvi che vostra figlia è stata ricoverata mezz’ora fa, c’è stato un grosso incidente stradale: non è grave, gli altri sono fe­riti molto seriamente. La comunicazione telefonica, arrivata alle due di notte, in una casa di persone laboriose, ha svegliato improvvisamente i ge­nitori di una sedicenne. Sabato sera, solita storia: ragazzi ubriachi, risse, incidenti stradali, patenti ritirate. A Qualcuno, anche per questa volta, è andata liscia. La domenica si dorme fino a tardi. Il pomeriggio, ancora un po’ intontiti, si raccontano le esperienze con i genitori e, mentalmente, si progetta di marinare la scuola il giorno dopo. “Mi hanno beccato stanotte”. “A me è andata bene, dormivano”… “Domani niente scuola”. Una delle più gravi piaghe di questo nostro tempo è l’alcolismo giovanile. L’alcool è consumato a litri, da adolescenti e giovanissimi, ogni volta che l’occasione sembri quella giusta. E questa finisce sempre per essere tale. Una festa, un compleanno, una promozione inaspettata a scuola, un voto alto nella Materia odiata. Il sabato tutto ciò deve essere festeggiato nel migliore dei modi. E quale miglior compagno di “avventura” se non l’alcool? Il problema dell’alcolismo giovanile non è, comunque, solo una prerogativa territoriale. Per tutta l’Italia i dati e le statistiche, che arrivano dall’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcool, sono sempre più allarmanti. Il 60% dei consumatori abituali non supera i 17 anni. Psicologi e sociologi continuano ad interrogarsi sui motivi di tale fenomeno. Le risposte possono essere le più disparate. Mancanza di interessi, di stimoli e, cosa più grave, di fiducia in se stessi. Chi di noi non ha sentito pronunciare, o pronunciato egli stesso decine di  volte affermazioni del tipo “carenza di attenzione da parte dei genitori, molti giovani sono diventati incapaci di interessarsi a cose sane, magari a un buon libro, alla politica o a quello che succede nel Mondo. Sono annoiati e demotivati.”. Troppi adolescenti rispondono a queste accuse chiudendosi sempre più in loro stessi e cercando rifugio nell’alcool. In questo modo dimostrano il loro disagio e la loro ostilità verso una società della quale non si sentono partecipi. I giovani del nuovo millennio sono figli di genitori che non vogliono far mancare loro nulla. Motorino,

cellulare, scarpe e jeans, griffati e all’ultima moda, e all’arrivo della maggiore età la macchina fiammante. Non hanno più niente per cui lottare, niente da raggiungere. Ogni cosa gli viene servita su un piatto d’argento. E, cosa ancor più grave, non sono più in grado di comunicare fra di loro, di confrontarsi (ma la mancanza di comunicazione fra adulti e giovanissimi è cosa antica). Così ognuno perde la preziosa possibilità di scoprire di non essere il solo ad avere paura di mostrarsi troppo debole. Si segue il “branco” e il suo capo), e si ha paura di starne fuori. In questo modo si perde la possibilità di condividere la noia, l’ansia, il senso di inadeguatezza, i timori.

Dunque, niente di interessante da dirsi, pochi divertimenti, paura del confronto. Cosa resta da fare? Meglio stare allegri con qualche bicchiere. Divertirsi, visto che anche il semplice comunicare, soprattutto con le ragazze, sembra diventato impossibile senza alzare il gomito. L’alcool rende più sicuri e simpatici, disinibisce. A nulla vale il fatto che poi si sta male. A nulla valgono i ritiri delle patenti. A nulla valgono gli incidenti sulle strade. Non potrebbe essere altrimenti. Gli adolescenti non sarebbero tali se riflettessero su queste cose. Gran parte delle famiglie non sembra essere più in grado di far fronte a questa situazione. Troppi genitori preferiscono non sapere o, ancora peggio, non capire. ( “non c’è da allarmarsi tanto sono solo ragazzate”, “non bisogna drammatizzare”). Il problema è che  l’adolescenza non è eterna. Certo, non tutti quelli che bevono o giocano a fare i grandi saranno degli alcolisti da adulti. Ma al momento di “svegliarsi” non sarà più il tempo di nascondersi dietro una bottiglia si accorgeranno di essersi lasciati alle spalle molte opportunità come quella di poter  completare gli studi. Allora non è solo un problema di ragazzate. Gli errori e le distrazioni si pagano, comunque. Ognuno ne paga le spese, nel corso della vita. Ma con gli adolescenti non si possono fare moniti e raccomandazioni. Si spera che  escano incolumi dall’età critica e che non diventino degli adulti infelici e insoddisfatti con il bicchiere come fedele compagno in ogni occasione della loro Vita,

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