Con gli occhi fissi nel vuoto, a cercare un futuro, che mai vivrà serenamente, ad immaginare un sogno, che mai “sognerà”, Fathima, nel suo vestito di sposa bambina, siede, triste e contratta, sui tappeti delle feste, accanto al suo sposo, in età ormai avanzata, e attende che si celebri il suo matrimonio. Come Lei, oltre 140 milioni di bambine, secondo le ultime stime dell’Unicef, ripetono questo triste rituale: 39 milioni in Africa meridionale, 32 in Asia meridionale, 30 in America Latina e nei Caraibi, 19 in Asia e ,addirittura, 20 milioni anche in Europa. Un’infanzia senza spensieratezza, negata o, peggio, mai conosciuta, ma già piena di responsabilità e problemi. Nei Paesi più poveri, le figlie femmine sono considerate come un vero e proprio peso per il bilancio familiare. Solo bocche in più da sfamare! Quando vengono cedute come spose, in giovane età, sono pagate dalla famiglia dello sposo con una dote, per questo motivo i matrimoni precoci sono preferiti dai genitori, anche se spesso c’è la malcelata convinzione che questa scelta le possa preservare da possibili violenze e abusi sessuali, perpetrati da altri uomini, e possa garantire loro un futuro migliore e più sicuro. Sotto diversi punti di vista: fisico, epidemiologico, sociale e psicologico, le conseguenze sono gravissime. A livello fisico si incoraggia l’attività sessuale in un’età in cui i corpi si stanno ancora sviluppando e in cui esse non sono fisicamente o emotivamente pronte a partorire. In Italia le ragazze a 14 anni vanno dal pediatra, in alcune parti del mondo vanno in maternità. Le spose bambine affrontano il più alto rischio di morte durante il parto, anche per la scarsissima igiene dei luoghi in cui si apprestano a mettere al mondo nuova vita. Dal punto di vista sociale è estremamente difficile far rispettare i bisogni e desideri ai “mariti” molto più anziani, in particolare quando si tratta di decidere pratiche sessuali sicure a mantenere un controllo delle nascite. Da quello psicologico le conseguenze sono molteplici: la paura di non essere accettate, la tristezza interiore e altri gravi stati di shock emotivo come insonnia, inappetenza, amenorrea e continui pensieri suicidi. Queste bambine sono le spose più tristi del mondo. Come tutte le loro coetanee, sognano felici il principe azzurro ma finiscono nelle grinfie di un vecchio, molte volte malato e non voluto.
Il matrimonio precoce, spesso, significa anche la fine dell’istruzione. L’abbandono scolastico femminile è, infatti, strettamente connesso ai matrimoni infantili, che negano alle bambine il diritto all’istruzione, di cui hanno bisogno per il loro sviluppo personale, emotivo e culturale. A quelle, tra loro, che
desiderano continuare a studiare è, praticamente e legalmente, negata la possibilità di farlo. Questa pratica è un grave ostacolo al progresso civile. Nei Paesi poveri il 60% delle ragazze non ha istruzione.